BITTI. Perché Bitti è stata devastata dall'alluvione di sabato? La causa è la convergenza di tre corsi d'acqua che si sono gonfiati a causa delle fortissime piogge. La forza dell'acqua non ha trovato sfogo, perché il corso è stato tombato sotto il paese. E la pressione è stata devastante. Paese travolto e tre morti.
A provare a dare una spiegazione tecnica arriva Lorenzo Benedetto, consigliere nazionale dell'ordine dei geologi. Lo fa a distanza, guardando solo le carte: "Il nubifragio ha interessato un bacino idrografico molto piccolo, drenato da un vallone lungo circa 2 chilometri che in corrispondenza del centro abitato risulta tombato per una lunghezza di circa 700 metri. Evidentemente il tombamento", spiega, "versando anche in un cattivo stato di manutenzione, si è subito otturato facendo defluire tutta la portata liquida e solida lungo la strada che si è trasformata in un vero e proprio alveo, determinando gravissimi danni e purtroppo anche vittime nel centro abitato. Al momento non ci sono riscontri di eventuali fenomeni franosi verificatisi nell'ambito del bacino".
Ma a Bitti tutti sapevano che sarebbe potuto accadere. Tanto che il consiglio comunale ha approvato negli scorso mesi il primo lotto da venti milioni di euro dei lavori per la mitigazione del rischio idrogeologico. Soldi che sono stati stanziati sette anni fa, dopo il ciclone Cleopatra. Colpa dei ritardi? Non certo del Comune, dove lavorano solo quattro dipendenti che devono affrontare una mole enorme di lavoro e la burocrazia che cambia le regole troppo spesso.
"Le opere prevedono lo spostamento delle acque dei fiumi fuori dal centro abitato", aveva spiegato il sindaco Giuseppe Ciccolini al Tg1, "vengono richiesti progetti definitivi, ma arrivare alla definizione è molto complesso per le amministrazioni locali".
E di burocrazia ha parlato anche il presidente della Regione Christian Solinas, da Bitti: "Uno dei tasti dolenti. Troppi passaggi. Sono in contatto con il governo e chiederò che i soldi per la messa in sicurezza posano avere una corsia preferenziale".