CAGLIARI. Sono cinque i pazienti trasportati in ambulanza al pronto soccorso del Santissima Trinità risultati positivi al coronavirus nella giornata di oggi. Per tutti è stato disposto il ricovero. L'ospedale si riempie e sono inevitabili le ripercussioni sulle ordinaria attività della struttura di emergenza-urgenza dell'ospedale di Is Mirrionis, ma anche di altri reparti, che vanno verso la saturazione. Per uno dei pazienti è stata necessaria anche una Tac, con conseguente procedura di sanificazione dell'ambiente una volta riscontrata la positività. Procedure di prevenzione necessarie, che allungano i tempi. Tanto che nel pomeriggio nel piazzale del Santissima Trinità c'erano otto ambulanze in attesa, con altrettanti pazienti che dovevano essere trattati e altrettanti equipaggi "congelati" che non hanno potuto effettuare altri interventi. Una scena simile si è vissuta in giornata in un altro ospedale cittadino. A Is Mirrionis questa sera anche una diciassettenne, con febbre, che ha atteso a lungo il tampone. Tra i positivi ricoverati oggi c'è anche un'ostetrica del Brotzu, che ha scoperto di essere positiva dopo essersi sottoposta a tampone per sintomi sospetti durante le ferie. La donna non era ancora rientrata in servizio nell'ospedale cagliaritano.
Il Covid quindi mette sotto pressione le strutture sanitarie. Che adesso vengono ulteriormente rivoluzionate: per evitare che il pronto soccorso si ingolfi a Is Mirrionis lunedì dovrebbero partire i lavori negli ambulatori del reparto di Ortopedia, che dovrebbero andare a ospitare otto posti del pronto soccorso: qui verranno ospitati i pazienti grigi in attesa di tampone, ma anche quelli che necessitano di cure prima del trasferimento in altro reparto. Necessario, stando a quanto trapela dall'ospedale, anche il potenziamento dei macchinari utilizzati per processare i tamponi: i tempi di attesa per il responso sono troppo lunghi e i pazienti in attesa del'esito del test sono costretti a vivere un lungo limbo. Così come il personale in prima linea, in quello che viene definito fortino anti-covid per il Sud sardegna.