CAGLIARI. Trafficante di reperti archeologici, con la passione smisurata per le armi. Detenute illegalmente, però. I carabinieri del nucleo tutela patrimonio, guidati dal maggiore Paolo Montorsi, hanno arrestato un agricoltore di Guspini considerato il promotore di un mercato di oggetti frutto del lavoro di tombaroli, accusato anche di detenzione di armi.
Il 21 febbraio in un terreno dell'Oristanese vengono scoperti attrezzi per lo scavo, armi e reperti. Vengono identificate quattro persone del luogo. Ma le tracce portano al guspinese, spesso in contatto con i quattro e molto attivo nelle vendite online di monete antiche: sono a lui riconducibili circa 80 transazioni. Così la Procura ha disposto una perquisizione nella sua abitazione.
I carabinieri hanno trovato un revolver: fabbricato per essere a salve era stato modificato e poteva uccidere. Ma anche 45 cartucce, una pressa per piombo, 72 reperti archeologici in terracotta e metallici, 21 monete di bronzo e un metal detector. Il 12 settembre è scattato l'arresto.
I lavoro dei carabinieri va avanti per capire la provenienza dei monili e reperti e per stabilire se la pistola sia stata utilizzata in vicende criminose.