CAGLIARI. Lo scontro di fine estate fra governo e Regione è servito. Il tema: il certificato di negatività al coronavirus richiesto a chi entra in Sardegna, introdotto dall'ordinanza (poi spiegata) dl governatore Christian Solinas.
BOCCIA. A dare fuoco alle polveri il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia:" La Sardegna è l’unica Regione italiana che ha avuto problemi con le linee guida nazionali approvate all’unanimità anche dalla stessa Sardegna; le regole funzionano ovunque tranne in Sardegna o si fa propaganda sulla pelle dei sardi? C’è tanta propaganda politica e le conseguenze rischiano di pagarle i cittadini sardi. Sui test la Regione Sardegna ha rifiutato diverse volte di sottoscrivere un accordo con la Protezione civile e il Ministero della Salute, rinviando senza motivi. Il Governo è sempre a totale disposizione della comunità sarda ma fare propaganda su un passaporto che non c’è, che non può esistere, è molto grave", ha attaccato in una nostra il ministro.
Apriti cielo: le reazioni sono piovute da tutti i fronti.
SOLINAS. La più pesante, proprio quella di Solinas. Eccola, integrale.
"Il Ministro Boccia bene farebbe a chiarire come e perché i cittadini sardi siano discriminati in alcune regioni senza che il Governo abbia detto una parola. Lazio, Campania e Puglia hanno adottato ordinanze che impongono a chi rientra dalla Sardegna il tampone e la quarantena. E’ di oggi la notizia di una famiglia sarda con bambini, che riconosciuta all’ingresso dello zoo di Roma per via della nostra lingua, è stata fermata e le è stato impedito l’accesso sulla base di disposizioni amministrative della Regione Lazio, per paura che potesse contagiare gli animali. E su questo il Governo di Boccia, quello che si dichiara “vicino alla Sardegna” , non ha avviato nessuna istruttoria, nessuna verifica di legittimità costituzionale, non ha nemmeno sentito il bisogno di chiedere scusa», ha dichiarato il Presidente della Regione Sardegna, Christian Solinas, in risposta alle dichiarazioni rese dal Ministro degli affari regionali Francesco Boccia.
«Abbiamo subito dalla metà di Agosto un attacco politico e mediatico senza precedenti nei confronti della Sardegna da parte di Regioni del centrosinistra, che hanno creato un danno enorme all’immagine dell’Isola volendola rappresentare come epicentro della nuova ondata di Coronavirus. Ora – prosegue il Governatore sardo – “stranamente” lo stesso leitmotiv viene ripreso dal Ministro Boccia con una inaccettabile mistificazione della realtà. Basti vedere i numeri diffusi oggi dallo stesso Governo per smentire le sue parole e comprendere chi stia facendo propaganda sulla pelle dei sardi: su 1.458 nuovi casi in Italia, solo 33 sono segnalati in Sardegna mentre il Lazio e l’Emilia sono a 143 e la Campania a 122. E il problema saremmo noi? Boccia addirittura afferma che solo in Sardegna i protocolli nazionali non funzionerebbero ma dimentica di sottolineare che nel resto d’Italia stanno funzionando talmente meglio che ci sono 37.105 casi attuali contro i nostri 1.404, la cui genesi epidemiologica è interamente riconducibile a casi d’importazione o di ritorno».
L’indagine epidemiologica nazionale ha certificato che con il più basso indice di sieroprevalenza del Paese, pari a 0,3, fino a luglio la Sardegna non ha avuto circolazione virale, prosegie il Presidente. Avevamo chiesto di preservare questa situazione attraverso un sistema di controlli che il Governo non ha voluto accettare ed in particolare il Ministro Boccia ha osteggiato in qualsiasi modo a favore di una riapertura senza filtri della circolazione di persone in tutto il territorio nazionale e dall’estero. Risultato: i grandi flussi turistici registrati in Sardegna, con oltre 10 milioni di presenze, hanno riportato il virus e favorito la sua diffusione, che abbiamo comunque affrontato in maniera ordinata e tempestiva con il nostro servizio sanitario regionale.
«La proposta di accordo con la sola Regione Lazio, che non abbiamo accettato, era a dir poco paradossale: proponeva i controlli ( che in quel caso sarebbero stati inspiegabilmente “costituzionali” ) solo lungo le rotte marittime tra porti sardi e Civitavecchia, lasciando che sul resto delle linee via mare ed in tutti gli aeroporti la gente potesse continuare ad entrare in Sardegna senza controllo».
«L’ordinanza non parla di alcun passaporto sanitario, chiarisce il Presidente Solinas. Anche questa volta è la propaganda di regime che cerca di mistificare il nostro modello per contrastarlo, esattamente come ha fatto con i numeri dei positivi: abbiamo assistito ad annunci di positivi in un camping dati a reti unificate prima ancora che fossero effettuati i test di laboratorio, che hanno certificato l’esatto opposto. Si è creato un caso nazionale su un noto locale della Costa Smeralda, attribuendogli oltre 60 casi positivi mentre i dati ufficiali ci dicono che erano 32 e soprattutto lascia sgomenti come tutta la comunicazione si sia concentrata su questo mentre nelle stesse ore venivano registrati 133 casi positivi in una discoteca di Cervia. Stranezze di una propaganda geopoliticamente selettiva».
«I pasticci e la propaganda non appartengono certo all’operato della Regione Sardegna ma suggerisco cristianamente, conclude il Presidente Solinas, a chi rivolge queste accuse di indagare dentro il proprio occhio, perché ne trarrebbe nuove e più corrette consapevolezze».
CAPPELLACCI. "Bella faccia tosta". Così Ugo Cappellacci, deputato e coordinatore regionale di Forza Italia Sardegna commenta le parole del ministro Boccia. "In Sardegna- prosegue l'esponente azzurro- il virus non c'era ed è stato importato per le gravissime omissioni del Governo. È ridicolo lo spettacolo di un esecutivo che non ha preso decisioni e che scarica le responsabilità sulle Regioni che provano a limitare i contagi. Il presidente Solinas sta rimediando ad una gravissima, pericolosa e reiterata omissione del Governo. Se il compito appartiene allo Stato, perché non lo ha esercitato e continua a non esercitarlo? Strumentale è la posizione di un ministro che non perde occasione per bacchettare la Sardegna, che con grande dignità e serietà ha affrontato la pandemia, e che non ha nulla da dire, ad esempio, sui suoi compagni della Regione Lazio per le mascherine acquistate e mai arrivate e con un presidente, Zingaretti, che organizzava aperitivi in quel di Milano mentre l'Italia veniva travolta dal virus".
RIFORMATORI. Indignati anche i Riformatori. «La Sardegna è stata la prima regione italiana a chiedere e attuare misure specifiche per evitare il diffondersi del virus, tanto che in piena pandemia siamo riusciti a mantenere la situazione sotto controllo nonostante le gravi difficoltà». Questo il commento del coordinatore regionale dei Riformatori Sardi Aldo Salaris. «La Sardegna - prosegue Salaris - nell’ultimo mese ha subito un’invasione incontrollata del virus e, come se non bastasse, una campagna mediatica che ha compromesso in modo irreparabile il finale della stagione estiva: oltre al danno la beffa. Oggi - spiega Salaris - nell’interesse e a tutela della salute di tutti, la nuova ordinanza vuole filtrare e controllare gli arrivi con un test il cui costo sarà rimborsato dalla Regione Sardegna. Bene farebbe il Ministro Boccia a fare un mea culpa sulla riapertura e la libera circolazione incontrollata attuata dal suo governo giallo-rosso. Si ricordi invece quando, a maggio, chiedevamo un test, semplice e veloce, che potesse tutelare la salute dei sardi e consentire ai nostri turisti una vacanza in totale serenità e sicurezza» conclude Salaris.
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