QUARTU. A un mese dalle prime avvisaglie della nube tossica di Molentargius, le operazioni di emergenza per spegnere il rogo nella "terra dei fuochi" quartese sono iniziate. Camion e ruspe stanno spianando la strada che permetterà ai mezzi pesanti di raggiungere l'incendio nel sottosuolo, all'interno del Parco di Molentargius, ma nel frattempo i fumi continuano a turbare il sonno di centinaia di residenti della zona e non solo.
Negli ultimi giorni il forte odore di bruciato si è sentito anche a Cagliari, costringendo i cittadini a tenere le finestre chiuse. Ma i lavori per creare la pista forestale – secondo quanto dichiarato dal sindaco Delunas- si concluderanno entro martedì. Seguirà poi lo spargimento dell'argilla sull'area, per coprire i 9000 metri quadri di terreno che sta prendendo fuoco. Un'area grande quanto un campo di calcio. Dopo la chiusura delle scuole di via Turati e via Palestrina, nel quartiere di Santo Stefano a Quartu, e l'ordinanza del sindaco che ha imposto ai cittadini di “tenere le finestre delle case chiuse e non consumare ortaggi della zona”, i residenti sono sempre più preoccupati: “Nessuno ci dice che aria stiamo respirando, il fumo penetra anche dagli infissi delle finestre”, commenta un residente.
I lavori per lo spegnimento dei focolai proseguono, e intanto da lunedì riprenderanno anche le attività di pubblica istruzione che erano state temporaneamente sospese nelle scuole più vicine alla zona interessata dai fumi. Per una settimana (fino al 30 settembre compreso) bambini e ragazzi delle scuole attualmente chiuse per l'emergenza saranno trasferiti nelle sedi di tre diverse scuole della città e seguiranno le lezioni nei turni pomeridiani. Gli studenti del Liceo artistico Brotzu di via Scarlatti angolo via Turati si trasferiranno presso la sede dell'Istituto Liceo Scientifico Brotzu a Pitz'e Serra da lunedì fino a sabato compreso. Mentre i ragazzi della scuola media Porcu Satta di via Turati frequenteranno le lezioni in via Monsignor Angioni nella sede del Liceo Classico Motzo, e i bambini della scuola primaria di via Palestrina nell'Istituto comprensivo 3 di via Inghilterra. Le decisioni sono state prese ieri nel corso di una riunione con tutti i dirigenti scolastici e con l'assessora alla pubblica istruzione Elisabetta Cossu.
Nel frattempo, il comitato "No Diossina" di Quartu ha presentato un esposto in Procura per accertare eventuali responsabilità e martedì si riunirà alle 18:45 all'Hotel Italia con la Prociv Arci di Quartu per fare il punto della situazione su tutte le discariche abusive del Molentargius. Negli ultimi giorni è nato inoltre un comitato spontaneo di cittadini e commercianti della zona, che, attraverso una raccolta firme, chiede all'amministrazione comunale di chiarire alcuni punti irrisolti della questione "diossina": "Chiediamo che vengano fatti dei controlli specifici sull'aria che stiamo respirando, ma anche sul terreno. Che cosa c'è nel sottosuolo? Nessuno ci ha dato delle risposte certe", commenta Cristina Delunas, portavoce del comitato spontaneo di Quartu. E intanto i quartesi (e non solo) continuano a respirare i fumi tossici.
Intervista a Cristina Delunas (Comitato spontaneo cittadini di Quartu)
D'altro canto il Comitato "No Diossina" fa sapere che l'Arpas procederà con l'analisi dei fumi soltanto lunedì mattina. "Riteniamo - dichiarano i portavoce - che questo risultato sia tardivo, visto che noi abbiamo iniziato a sollecitarlo martedì scorso, ma comunque necessario. Pretendiamo che siano resi pubblici i risultati del rilevamento e chiederemo già lunedì di conoscere nel dettaglio il tipo di esami che saranno condotti e con quali strumenti, in modo da essere confortati dai nostri ingegneri ambientali sulla validità delle procedure adottate".