CAGLIARI. “Tasche dei cittadini vuote e cassonetti sempre più pieni: Cagliari capitale dell'immondizia a peso d'oro”. Il gruppo Fratelli d'Italia denuncia così l'aumento esponenziale della Tari (la tassa sui rifiuti), lanciando una campagna social dal nome “#taricosta” per contestare gli aumenti e i disservizi legati al servizio di raccolta dei rifiuti cagliaritano. E intanto il caso esplode in Comune. “Una città più sporca, ma con la tassa più cara. I cagliaritani stanno ricevendo nelle proprie case i bollettini di pagamento e mediamente si registrano aumenti di oltre il 10% rispetto al 2016", dichiara Salvatore Deidda, portavoce regionale di Fratelli d'Italia. "La giunta e la maggioranza di centrosinistra hanno giustificato i rincari con l'avvio del nuovo appalto e la raccolta porta a porta che però, invece, ancora non si vede e non si prevedono neanche soluzioni innovative che ripaghino l'utente che differenzia con detassazioni o altro. - aggiunge Deidda - Non solo non migliora il servizio, ma le cartelle lievitano anche per quei cittadini a cui si era promesso uno sconto, come le famiglie con più figli". Fratelli d'Italia chiede quindi che il servizio di raccolta rifiuti sia migliorato prima di pretendere che i cagliaritani paghino cara una tassa sul nulla.
Così arriva anche dal gruppo consiliare Forza Italia un'interrogazione urgente, firmata dai consiglieri Schirru e Balletto, in cui si richiede a sindaco e assessorato “se ritengano opportuno in un momento di grave crisi economica dover aggravare ulteriormente il bilancio dei cagliaritani con una tassa che sembra ormai essere diventata un'imposta locale basata sulla superficie dell'abitazione e del tutto slegata dall'effettiva produzione di rifiuti”. "Anche questo un esperimento? Purtroppo un vero salasso per un pessimo servizio", commenta Stefano Schirru.