CAGLIARI. A ottobre del 2013, quando morì il criminale nazista Erik Priebke, scrisse: "E ora riposi in pace". Erano i giorni delle feroci polemiche sul funerale dell'uomo che pianificò, tra le altre cose, l'eccidio delle Fosse Ardeatine. Ora don Raimondo Mameli, allora diacono, è stato nominato rettore della Chiesa di Sant'Agostino dall'arcivescovo Giuseppe Baturi.
Il suo pensiero aveva fatto scalpore. Stando a un articolo di Sardinia Post (mai smentito) il prete, parlando di Priebke, scrisse: “Cosa c’entrano le ingerenze laicali sulla modalità della preghiera per un defunto? Cosa c’entrano i cori e i pugni levati, al grido di “Bella ciao”? Cosa c’entrano gli sputi alla bara e il vilipendio di cadavere? Questa non è civiltà, questa non è democrazia. È stata scritta una pagina triste, che non fa onore a nessuno, e che apre mille interrogativi. Attendo di vedere cosa succederà alla morte degli esponenti radicali, dei capi della massoneria italiana e di tanti medici abortisti, che sono causa ogni giorno di una vera e propria strage degl’innocenti. Chi ne celebrerà le esequie? Mai più nazismo! Mai più comunismo! Mai più via Rasella e Fosse Ardeatine! Mai più morti di serie A e morti di serie B! mai più cristianofobia! Mai più aborto e, soprattutto, questa perversa ideologia di morte, ipocrita, che ha pervertito la società, mettendo l’uomo – ultimo per importanza attribuitagli – alla fine di una lunga lista di merci. Basta! Fidelium animae per misericordiam Dei requiescant in pace”.
Don Mameli è molto attivo sui social. Apprezza chi parla di signoraggio, si scaglia contro le banche (sponsorizza l'uso del contante) e di recente, in occasione delle polemiche per la manifestazione di piazza del centrodestra, chiamata per il 2 giugno, scriveva: "Sembra che in Italia le piazze debbano essere aperte solo ai nostalgici del comunismo (che, tanto per ricordare, ha mietuto 100 milioni di vittime nel XX secolo), ossia gli unici che pensano arrogantemente di avere diritto di manifestare. "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero".