CAGLIARI. Christian Solinas torna in consiglio regionale, dopo una lunga assenza per la quale è stato messo sotto accusa dall'opposizione. E risponde subito agli attacchi: "Lo chiarisco subito. Sono parlamentarista convinto e ho profondo rispetto dell'istituzione consiliare. Però banalizzare, dicendomi "bentornato" dopo mesi, è come se in Parlamento lo dicessero a Conte ogni volta che va a riferire. Il presidente della Regione ha degli impegni esecutivi che spesso non si conciliano con i lavori consiliari. Io cerco di tutelare gli interessi dei sardi".
Poi il presidente della Regione arriva a parlare di ciò che ha fatto "in questi tre mesi, dove non è che non ci sia stato niente. Ci sono state decine e decine di videoconferenze con altri presidenti, con il governo, con Conte, con i comitati tecnico scientifici, con i sindacati, con le associazioni datoriali. Un lavoro immane che io non ho mai rivendicato. I numeri e i fatti dimostrano il contrario di chi dice che non si è fatto". E cita il Sole 24 Ore, che piazza la Sardegna al primo posto per somme messe a disposizione per i suoi residenti. "Tutte le classifiche nazionali ci dicono che siamo i primi ad aver stanziato risorse proprie. E il ministero della Salute dice che siamo quelli con il minimo tasso di circolazione virale".
E il dietrofront sul passaporto sanitario, aggiunge ancora Solinas, non è stato un dietrofront: "Avevano proposto un certificato di negatività. Qualcuno lo ha strumentalizzato e ha generato uno scontro. Ma siccome noi non volevamo lo scontro, avevamo anche un'alternativa, che era stata proposta fin da subito". Ossia la registrazione, con il test e l'app facoltativi.