CAGLIARI. "Per fare la pace bisogna fare la guerra e per fare la guerra bisogna essere in due. Ci sono stati attacchi strumentali. Noi non abbiamo mai detto che non volevamo lombardi. Abbiamo detto che volevamo una Sardegna sicura per tutti. Ben vengano queste iniziative ma mettono un cerotto su una ferita che non c'era". Così Christian Solinas, collegato con la trasmissione di Rai Tre Agorà, commenta l'iniziativa del sindaco di Olbia Settimo Nizzi, che ha deciso di riunire il governatore della Lombardia Attilio Fontana, il sindaco di Milano Beppe Sala, Silvio Berlusconi e lo stesso Solinas, per chiudere l'incidente diplomatico seguito all'intenzione di introdurre il passaporto sanitario per arrivare in Sardegna.
La proposta è stata respinta dal governo e il presidente della Regione spiega ancora una volta come un viaggiatore può approdare sull'Isola: serve la registrazione attraverso il sito o l'app Sardegna sicura, ha ribadito Solinas, che ha aggiunto di avere "un sistema sanitario che reagisce con adeguatezza".
La conduttrice Serena Bortone chiede perché c'è stata la rinuncia al passaporto sanitario: "Ci serviva come filtro, ma fin dal primo momento avevamo ipotizzato uno scenario alternativo".
Poi l'annuncio: "Abbiamo inviato una lettera al ministero nella quale chiediamo la riapertura di tutte le frequenze in continuità territoriale con un aumento importante rispetto all'ultimo decreto. C'è già un'importante dichiarazione dei low cost che chiedono di collegare rotte nazionali e internazionali. Ci aspettiamo tra 2,5 e tre milioni di turisti". Quindi la Regione chiede una riapertura dei cieli per far arrivare più turisti possibile in Sardegna.