CAGLIARI. In pochi mesi il suo nome è comparso sugli organi di stampa per aver portato a termine alcuni operazioni “eccellenti”. Alfredo Fabbrocini, capo della Seconda Divisione della Direzione centrale Anticrimine del Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ed ex dirigente della Squadra Mobile di Cagliari, ha assunto il nuovo incarico da pochi mesi ma l’eco delle operazioni gestite dal suo reparto è balzato più di una volta all’attenzione dell’opinione pubblica nazionale.
A partire dall’arresto di “Johnny lo Zingaro” passando per il sequestro della modella inglese a Milano, fino all’ultimo in ordine di tempo, quello di Guerlin Butungu, congolese accusato di essere il capo della banda di giovani stupratori che nei giorni scorsi ha violentato una turista polacca e una trans peruviana a Rimini. L’intervento del Servizio Centrale Operativo è stato necessario, in affiancamento alla Squadra Mobile del centro romagnolo, per venire a capo di una situazione molto complessa. “Era nostro dovere farlo, anche se gli agenti di Rimini sono stati molto bravi, per una questione morale. Il caso esigeva una risposta forte e immediata, vista la delicatezza del tema in oggetto”.