NUORO. Diciassette operatori sanitari, tra medici e infermieri, contagiati dal coronavirus al San Francesco di Nuoro? Non è mai successo, pare. A due mesi dalla grande paura per l'esplosione di un focolaio nell'ospedale del capoluogo barbaricino si scopre che, forse, non c'era motivo di allarmarsi. Dopo l'esito dei tamponi si era parlato dell'installazione di un accampamento dell'Esercito per affrontare il dramma, si era ipotizzata la chiusura della struttura, si era temuto il dilagare del coronavirus che avrebbe potuto infettare l'interno della Sardegna. Era stato anche disposto uno screening su oltre 200 colleghi (poi tutti negativi) dei presunti contagiati, che erano finiti in quarantena. Ora, quasi in sordina, arriva una notizia: tutti coloro che erano risultati positivi al tampone all'inizio di marzo sono risultati negativi al test sierologico. Niente anticorpi, a distanza di più di 60 giorni, mai contratto il virus: questo l'esito delle analisi.
Una novità che porta l'assessore alla Sanità, Mario Nieddu, consultato dall'Ansa, a dire: "Siamo molto felici della notizia che significa che la circolazione del virus in Sardegna e a Nuoro è meno estesa rispetto ai numeri dati: questi 17 casi vanno decurtati dal totale dei contagiati. Significa anche che l'ospedale di Nuoro ha lavorato bene sulla prevenzione fin dall'inizio, così come ha lavorato bene nel proseguo dell'epidemia dove non si sono segnalati altri casi di positività in ambito sanitario: oggi sappiamo che Nuoro è sempre stato un ospedale 'pulito'".
Resta una domanda, cruciale: come è stato possibile?
La situazione oggi in Sardegna