ROMA. "I passaporti sanitari oggi non esistono. Capisco la necessità di ripartire, ma una cosa è la narrazione, altra le regole chiare“. Sono parole del ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, intervistato questa mattina a “Mattino 5”. L'esponente del governo Conte sembra bocciare l'iniziativa annunciata dal presidente della Regione Christian Solinas sulla necessità di una sorta di certificato di salute che verrà richiesto a chiunque vorrà arrivare in Sardegna per le sue vacanze, italiano o straniero che sia. Mentre non sono ancora chiare le modalità di gestione della pratica - anche perché i test salivari che dovrebbero certificare o escludere il contagio non sono ancora stati autorizzati dall'Agenzia internazionale del farmaco - arriva il messaggio di Boccia: “L’autonomia e’ quella scolpita nella Costituzione", spiega, "non e’ ‘fai da te’. Noi, siccome la profilassi internazionale è competenza esclusiva dello Stato, abbiamo dato regole molto chiare e le abbiamo portate in Parlamento. Che quando si esprime è sovrano, e le Regioni si devono adeguare".
Le decisioni sulla mobilità internazionale, sottolinea ancora il ministro, “lo decide lo Stato, se impatta sulla salute pubblica. Finora la leale collaborazione ha funzionato: lo Stato si comporta un po’ da buon padre di famiglia, un giorno c’e’ il rimprovero, il giorno dopo la carezza, e cosi’ si va avanti. Non potrebbe essere diversamente, perché abbiamo 21 sistemi sanitari territoriali diversi”.