Gianni Chessa parlava di riaperture e stress da mascherine già il 24 aprile
CAGLIARI. "Faremo il tampone a tutti i turisti che arrivano nell'isola, la procedura richiederà pochi minuti, il tempo di ritirare la valigia e chi ha il bagaglio a mano aspetterà". Costo preventivato? "Quaranta milioni di euro, ma non ricadranno sui turisti". Parole dell'assessore regionale al Turismo Gianni Chessa, in un'intervista rilasciata a Repubblica. La Sardegna lancia segnali positivi oltre Tirreno, in vista dell'imminente stagione estiva. Il turismo rischia il collasso e l'immagine che si cerca di dare è quella di un'Isola dove il coronavirus ha circolato poco. I visitatori potranno venire in sicurezza, è la tesi dell Regione, che ha in mente l'idea del passaporto sanitario: arriva e resta solo chi può certificare di essere sano, con una sorta di passaporto sanitario. Da mesi si parla anche di un'app che consentirà il tracciamento di tutti i visitatori, in modo da poter intervenire sui contatti di eventuali positivi.
E chi arriva, si sa, vuole godersi il mare e le bellezze della Sardegna, in tranquillità. Per questo Chessa rilancia: "Su 377 comuni - risponde Chessa - oltre 270 non hanno avuto nessun caso. Vogliamo riaprire prima possibile e assicurare ai turisti una vera vacanza, la gente non può venire qui ed essere stressata da guanti e mascherine".