CAGLIARI. "Le strutture sanitarie private sarde sono in una situazione di gravissima crisi". È l'allarme lanciato dal segretario della Uil Fpl Guido Sarritzu, che invia una lettera all'assessorato alla Sanità per denunciare la situazione di circa mille operatori sanitari a causa dell'emergenza Covid-19. "La notevole contrazione dell'attività - spiega Sarritzu - ha costretto le case di cura ad attivare misure di sostegno al reddito per i propri dipendenti. Per loro si andrà ad attivare la procedura per l’accesso al fondo di integrazione salariale. Ma per evitarlo chiediamo che il budget che ha la Regione e che spetta alle case di cura possa essere erogato in dodicesimi". Il sindacato, in sostanza, chiede che quel contributo per le prestazioni erogate sia versato mensilmente, così da "assicurare il pagamento degli stipendi ai lavoratori e ai fornitori: così si eviterebbe il ricorso a misure di sostegno al reddito".
"Riteniamo - continua il sindacato - che in un contesto di grave crisi per il sistema sanitario regionale l’apporto della spedalità privata sia importantissimo, anche per l’esperienza e la professionalità che tanti operatori sanitari potrebbero offrire".