SAN SPERATE. "Il caso di positività al covid-19 a San Sperate è certo. È solo che mancava l'ufficialità. E manca tutt'ora". Lo ha scritto oggi il sindaco del paese museo, Enrico Collu. Quattro giorni fa il primo cittadino aveva comunicato attraverso Facebook la possibilità che un residente fosse positivo al coronavirus. Una situazione comunque sotto controllo visto che il soggetto in questione si era già messo in auto quarantena da giorni secondo il sindaco, e avrebbe avuto contatti con pochissime persone.
"Non è possibile che queste comunicazioni non vengano fornite in tempo reale, con la dovuta riservatezza", scrive oggi Collu, "a chi ogni giorno collabora sul campo al contenimento di questa emergenza sanitaria mai vista prima: sindaci, amministratori, funzionari comunali, volontari della protezione civile, dell'Sos e della Caritas. Queste persone sono inoltre inserite nel Centro operativo comunale che, preciso, è attivo".
Il sindaco di San Sperate dunque si accoda ai sindaci che lamentano il fatto di essere tagliati fuori da questioni di cui, invece, proprio i primi cittadini, dovrebbero essere costantemente informati. Stessa denuncia della sindaca di Sestu, Paola Secci (qui la notizia).
"Teoricamente quando dovrei attivare il Coc?", si chiede Collu, "Quando arriva la comunicazione ufficiale? Non è ancora arrivata. Quindi in mancanza di questa comunicazione e a distanza di ormai quattro giorni il nostro comune sarebbe rimasto scoperto di un'attività considerata fondamentale per la gestione dell'emergenza. Un'attivita che, badate bene, per il suo mancato o non corretto avvio ha visto Sindaci indagati, mica scherzi. Ovvio che non ho di certo aspettato la comunicazione ufficiale per attivare il Coc ma avrei voluto farlo con un pochino di supporto in più e invece... toccara a s'arrangiai".
Contagio a San Sperate, il sindaco: "È certo, ma nessuna comunicazione ufficiale"
- M.P.
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