CAGLIARI. Non ci sono mascherine e occhiali protettivi per i soccorritori del 118 in Sardegna. Meglio: qualcosa c'è, ma "abbiamo ricevuto una quantità di materiali da Ats e dalla Protezione civile molto inferiore rispetto al fabbisogno individuato e trasmesso". A scriverlo è il direttore dell'Agenzia per l'emergenza-urgenza della Sardegna Giorgio Lenzotti, a capo dell'ente che gestisce tutti gli interventi di soccorso dell'Isola.
Una lunga comunicazione rivolta a tutti coloro che sono sul campo, la sua, che inizia con un appello alla compattezza e in questa "situazione tragica"per tutto il Paese e illustra le criticità. Non ci sono ancora i Dpi (Dispositivi di protezione individuale) per le postazioni di base: la carenza di materiali è nazionale, "quindi c'è anche da noi". Molte piccole associazioni, scrive il numero uno dell'Areus, "hanno finito o stanno finendo le loro scorte. In ogni caso qualora le vostre associazioni fossero in grado di approvvigionarsi attraverso canali diversi rispetto ai nostri, fatelo con tranquillità", perché "è verosimile che la carenza duri ancora".
La situazione al momento è così critica che è stato chiesto all'assessorato "di consentirci di superare la convenzione là dove si indica che gli equipaggi devono essere composti da un autista e due soccorritori ,portandoli ad un autista ed un soccorritore. Se anche la Regione non dovesse risponderci , come è possibile, vi autorizzo comunque a decidere di volta in volta rispetto alla tipologia della chiamata: lo scopo è quello di limitare dal massimo il numero di contatti e ridurre anche , seppure in modo limitato il consumo di Dpi".