CAGLIARI. Intubato nel reparto Infettivi dell'ospedale Santissima Trinità di Cagliari: è in condizioni considerate "serie" ma stabili il paziente risultato positivo al tampone del coronavirus a Cagliari. Si tratta del secondo sardo contagiato: il primo è un paziente, sempre residente a Cagliari, che si trova attualmente ricoverato a Milano, dopo un periodo di permanenza nel capoluogo (QUI LA NOTIZIA). La Sardegna, comunque, resta una regione considerata "no cluster": nell'Isola non è stato individuato alcun focolaio perché in entrambi i casi i contagiati avrebbero contratti il virus sulla Penisola.
Il ricoverato a Is Mirrionis, titolare di un locale in città, 42 anni, era tornato lo scorso 19 febbraio da una fiera della birra artigianale a Rimini (QUI LA NOTIZIA). Da allora non era uscito da casa, perché era stato male. L'ambulanza del 118 è andato a prenderlo a casa - a Cagliari, e non a Quartu - dopo che lui stesso si era rivolto al numero attivato dalla Regione dedicato a coloro che sospettano di aver contratto la malattia. Immediata l'attivazione della macchina regionale per il contrasto del contagio. Ieri è stato sottoposto al tampone, a tarda serata il verdetto: positivo. Ora si attende il responso dell'istituto superiore di sanità, che deve effettuare le controanalisi. Ma le statistiche finora dicono che il 100% dei tamponi positivi inviati dalle Regioni all'Iss sono risultati positivi anche dopo questo secondo controllo.
La macchina sanitaria sarda non è rimasta comunque a guardare. Sono stati ricostruiti tutti i movimenti del paziente, che per tornare in Sardegna ha viaggiato su un aereo Bologna-Cagliari. Nessun termoscanner, perché per i voli nazionali all'aeroporto di Elmas è stato introdotto in una data successiva, il 22 febbraio. Sono stati posti in quarantena la moglie e il figlio, e anche i passeggeri dell'aereo che stavano nelle file intorno al ricoverato. Sotto sorveglianza anche altri suoi contatti.