VILLACIDRO. Un messaggio audio che gira su whatsapp fa scattare la psicosi coronavirus a Villacidro e non solo. Un allarme così diffuso che una farmacia del paese del Medio Campidano è costretta a prendere le distanze dal delirio che si è scatenato. Una donna, nell'mp3, racconta che proprio in farmacia avrebbe appreso della presenza in paese di una persona proveniente da Codogno, con sintomi da contagio.
E per questo dietro il banco tutti indossavano la mascherina. Insomma: nell'audio si afferma che a Villacidro c'è un caso di coronavirus. Una notizia falsa, ovviamente. ma ormai il sistema di comunicazione delle chat trasforma tutto in (supposta) verità. Tanto che dalla farmacia della dottoressa Laura Meloni arriva una precisazione: "A seguito di numerosi messaggi e numerose segnalazioni che ci sono arrivate, di un possibile caso di Coronavirus a Villacidro, che riguarda anche la nostra farmacia, ci teniamo assolutamente a rassicurare tutta la popolazione. Abbiamo contattato il numero dedicato all’emergenza per il Coronavirus in Sardegna, e siamo stati rassicurati che ad ora non c’è nessun caso sospetto di Coronavirus in Sardegna".
A raccontare come sono andate le cose è Salvatore Erbì, il medico che ha avuto a che fare con i "presunti casi": "La notizia vera è che una famiglia villacidrese ha ospitato un famigliare, proveniente da un paese circoscritto nella zona rossa della Lombardia, sottoposto a stringenti e paralizzanti cordoni sanitari. L’altra verità, ancor più vera, è che la famiglia e l’ospite stanno benissimo, pur provenendo i primi da un episodio simil-influenzale stagionale contratto in tempi non sospetti, ovvero quando il loro congiunto non era ancora giunto in Sardegna. Venuti a conoscenza di un possibile (non probabile, né certo) contagio, i sanitari della Casa della Salute hanno messo in moto le procedure richieste dal caso. Successivamente la famiglia è stata contattata dagli operatori della task-force operativa in campo ed è stata istruita sui comportamenti da tenere e i canali da contattare, se necessario. Sono bastati quattro assatanati della tastiera a trasformare una notizia vera in una fake news: così una famiglia scopre a sua insaputa di avere febbre altissima da alcuni giorni, di riuscire a malapena a respirare e di essere ad un passo dal ricovero in terapia intensiva. Ma avendo questa la verità in mano non si scompone, come invece fa un’intera comunità che, in preda ad una sindrome ansiosa coinvolgente, contagiosa e dai contorni psicotici, la alimenta ulteriormente di frottole mentre va cercando ragioni e verità. Così l’irrazionale s’impossessa di tutto e di tutti per bussare fin alla porta del Sindaco e dei Vigili Urbani, inscenando un Martedì grasso in cui tutti indossano la maschera della paura. Sentimento che paradossalmente non concorre ad attenuare la stampa di qualunque settore e orientamento, che anzi paradossalmente l’alimenta. La qualità dell’informazione non fa il pari con la quantità dell’offerta. La fabbrica asfissiante e martellante della notizia non permette all’utente (consumatore?) di fermarsi a riflettere su fatti, momenti e aspetti che meriterebbero attenzione e approfondimento.
Oggi a nostra insaputa abbiamo fatto una piccola esercitazione pratica sull’epidemia che incombe, un momento di spontanea espressione civica e civile che ha mostrato crepe su cui è meglio riflettere e correggere per trovarci più a nostro agio se, sfortuna volesse, Villacidro diventasse Codogno".