CAGLIARI. Nuova protesta ma vecchi problemi. La sanità sarda è tornata in piazza. Infermieri, oss, tecnici e amministrativi oggi si sono dati appuntamento a Cagliari davanti alla sede dell’Ats in via Piero della Francesca per “fermare lo sfascio del sistema sanitario”. Cgil, Cisl, Uil, Fials, Nursing e Nursing Uil, Fials, Nursing e Nursing Up, chiedono la mobilità tra aziende per il personale, il ritiro immediato degli atti unilaterali che riguardano le condizioni di lavoro del personale, le produttività del 2018 e 2019, passaggi di fascia, stabilizzazioni dei precari e in generale migliori condizioni di lavoro anche con nuove assunzioni.
Puntano il dito contro l’Ats: “Non si siede a un tavolo con le rsu e le organizzazioni sindacali sui problemi annosi, continua a convocare incontri ma poi li fa saltare”, ha detto Nicola Cabras, Fp Cgil territoriale, “se sarà necessario convocheremo un’altra assemblea più grande, chiameremo allo sciopero tutti i lavoratori e proclameremo lo stato d’agitazione”. “Con quota 100 ci sarà quasi il 10 per cento del personale che attualmente turna che andrà in pensione”, ha aggiuno Alessandro Floris, segretario territoriale della Cisl. “Hanno cancellato le festività infrasettimanali”, denuncia Pietro Lutzu, responsabile Uil Fpl, “i lavoratori devono fare i conti con turni e orari massacranti per poi vedere cancellato l’esubero di ore”.