CAGLIARI. Trenta per cento in meno di pasti distribuiti alla mensa della Caritas di viale Sant'Ignazio: fino a settembre 2019 - ultimo dato consolidato disponibile - erano stati 90.724, un terzo in meno rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Chi gestisce la struttura è sicuro: è l'effetto del reddito di cittadinanza. Ma non solo: a influire sul calo anche la riduzione degli sbarchi di immigrati e il trasferimento del dormitorio, insieme a tanti altri servizi che hanno dovuto trovare spazio da un’altra parte a causa dei lavori di ristrutturazione in corso nel centro Caritas della via Sant’Ignazio al civico 88. I numeri sono emersi questa mattina durante la cerimonia di consegna di un Fiat Doblò refrigerato per il trasporto dei pasti, concesso all'ente benefico in comodato d'uso gratuito.
“I 100 ospiti che gravitavano nel nostro dormitorio sono distribuiti in altri centri della città”, ha spiegato Don Marco Lai, direttore della Caritas, “inoltre il reddito di cittadinanza ha permesso a tante persone che prima non avevano nulla, almeno per gran parte del mese, di provare a organizzarsi per il loro pasto. Il terzo motivo del calo è una presenza ridotta ormai di migranti”. Nonostante questo la Caritas ha sempre bisogno di una mano d’aiuto anche dai privati, e spesso si incontra con la generosità dei sardi. Oggi l’azienda “La nuova mobilità sarda” ha deciso di donare il furgoncino. Servirà per la mensa che nonostante il calo degli ospiti oggi offre ancora 60 colazioni ogni mattina, 120 pasti a pranzo e 100 a cena, e anche per il progetto che coinvolge Settimo San Pietro, Sinnai e Maracalagonis, dove i volontari portano a domicilio i pasti a chi ha più bisogno e ha problemi di deambulazione.
Con il nuovo mezzo si potranno anche continuare ad accompagnare le persone nelle strutture mediche. Per i più bisognosi c’è anche un messaggio da parte dell’arcivescovo Giuseppe Baturi che questa mattina ha benedetto il veicolo. “Non perdete la fiducia, nel cuore degli uomini c’è anche tanta generosità e tanta disponibilità a venire incontro ai bisogni degli altri, attraverso la chiesa anche il gesto di oggi significa la possibilità di mettere assieme la generosità di molti e il bisogno di alcuni, quindi mi auguro che questa generosità cresca attraverso la logica del dono e attraverso la responsabilità che ciascuno deve poter avvertire di aiutare i nostri fratelli uomini”.