CAGLIARI. Mancavano i rappresentanti dei consorzi di tutela, quelli di Coldiretti, dei pastori senza bandiere e del movimento pastori sardi al tavolo sulle filiera del latte convocato dall'assessore all'Agricoltura Gabriella Murgia. Un incontro che si è tenuto a un anno dalla protesta che ha infuocato la Sardegna per discutere, ancora, di interventi sulla filiera dell'ovicaprino. Davanti alle associazioni che hanno accolto l'invito - tra queste gli industriali e i rappresentanti degli enti creditizi - l'esponente della giunta Solinas ha illustrato la proposta di legge che prevede l’istituzione dell’Ente sardo per la pastorizia. L'assessore ha preferito non rilasciare dichiarazioni al termine dell'assemblea e ha affidato a una precisa nota le sue considerazioni.
“In accordo con il presidente Solinas - ha sottolineato l’assessore Murgia - abbiamo deciso di dedicare una struttura della Regione alla programmazione e allo sviluppo della pastorizia per tutelare e potenziare la competitività delle imprese del comparto con specifiche azioni di sostegno. È uno strumento sollecitato dai produttori di latte che sarà utile anche per assicurare la trasparenza”.
L’Ente sardo per la pastorizia, ha detto l’esponente della Giunta Solinas, “sarà dotato di risorse umane e finanziarie già esistenti all’interno del sistema Regione e assumerà competenze che attualmente sono distribuite in diverse strutture, diventando in tal modo unico e specialistico punto di riferimento del nostro comparto ovi-caprino”.
Non si è potuto parlare di prezzo del latte consolidato con i conguagli. Il motivo?
I tecnici dell'Osservatorio della filiera ovi-caprina di Laore hanno potuto rilevare i dati del prezzo del pecorino romano fino a novembre 2019, mentre i relativi quantitativi di vendita non risultano disponibili, per il periodo interessato. Pertanto al momento - ha spiegato l’assessore - non è possibile calcolare la media ponderata necessaria per effettuare il conteggio del conguaglio.