CAGLIARI. Una classica busta imbottita a bolle d'aria, contenente quattro cartucce calibro 12, quelle comunemente usate a caccia. Destinatario Francesco Pigliaru, presidente della Regione Sardegna e altri tre nomi, ancora non resi pubblici dagli agenti della Digos, che stanno cercando di ricostruire la vicenda. Il plico con le quattro cartucce è stato consegnato nella giornata di lunedì in Consiglio Regionale, come fosse un normale pacco. Sulla busta il cognome "Pigliaru" scritto a pennarello, senza nome di battesimo. Insieme a lui anche altri tre nomi, su cui ancora resta il silenzio degli inquirenti: secondo le prime indiscrezioni, dovrebbe trattarsi di Nicola Sanna, primo cittadino di Sassari, Gianni Carbini, ex vicesindaco e assessore ai Lavori pubblici del capoluogo turritano, e un esponente del Pd di livello nazionale tra l'ex premier Enrico Letta e il ministro dello Sport Luca Lotti. All'interno della busta, però, nessuna corrispondenza ma quattro cartucce calibro 12. Un chiaro gesto intimidatorio su cui indaga la Digos di Cagliari, per tentare di risalire al mittente e ricostruire l'accaduto.
“Grazie a tutti per le prove di solidarietà nei miei confronti e in quelli di tutta la Giunta - ha dichiarato Pigliaru - Ne abbiamo ricevuto moltissime dalle forze politiche, dalle rappresentanze di categoria, dai privati cittadini. E ognuno di questi attestati è il modo migliore per dimostrare che la Sardegna è ben altro rispetto a minacce vili che si ripetono, e sulle quali noi abbiamo deciso di tenere il massimo riserbo anche quando sono arrivate nella nostra sede istituzionale: non ci fanno paura, non incidono sul lavoro svolto né tantomeno sull’attività politica e amministrativa portata avanti dalla Giunta e dalla Presidenza”.