CAGLIARI. Diceva di voler “mantenere un ordine” a Iglesias e usava fucili e pistole clandestine per minacciare e compiere estorsioni ai danni di commercianti della città. Sono state le intercettazioni telefoniche e in particolare una foto scattata dagli investigatori mentre imbracciava un fucile a incastrare il “leader” dei bracconieri, Gianluca Balloco, 50enne del posto, finito oggi in carcere insieme a Massimiliano Giuseppe Medda, 54enne, anche lui di Iglesias . Ai domiciliari invece i due “gregari”, Davide Boi, 54 anni, e Riccardo Sabiu, 36 anni, entrambi di Buggerru.
I quattro sono responsabili, a vario titolo, di ricettazione di armi clandestine (pistole e fucili), porto abusivo di armi e caccia di frodo. Le indagini, partite a giugno del 2018, hanno consentito di scoprire l’attività di bracconaggio dei quattro nelle campagne di Buggerru, luogo in cui gli arrestati nascondevano le armi detenute illegalmente, dai fucili da caccia alle pistole “come quelle dei carabinieri” (così diceva Balloco nelle intercettazioni). Il 50enne di Iglesias era già stato arrestato nel 2004 per narcotraffico (era a capo di un gruppo criminale che importava tonnellate di droga in Sardegna dal Marocco per la Spagna a bordo di velieri).
Durante le perquisizioni di questa mattina i carabinieri della Compagnia di Carbonia non hanno trovato armi, ma in casa di Balloco c’erano sostanze dopanti e uno zainetto con il materiale necessario alla manutenzione delle armi, e anche una torcia da montare sulle armi. Ballocco, personaggio conosciuto nell’Iglesiente, proponeva anche l’acquisto delle armi clandestine a terzi e in un caso - non oggetto di contestazione - avrebbe tentato un’estorsione nei confronti del titolare di un titolare di un bar di Iglesias, responsabile di non aver ”regolato i conti” con una ex dipendente, su cui lui aveva messo gli occhi. Le indagini continuano per trovare le armi da caccia usate dai quattro.