L'ultimo convegno sulla pastorizia a Nuoro
CAGLIARI. "Nessuna guerra tra pastori, semplicemente non riconosciamo Falchi e Sanna come portavoce. Ma riuniamoci tutti a Tramatza per riappacificarci". L'associazione Più Sardegna prova a gettare acqua sul fuoco della polemica innescata pochi giorni fa con la presa di distanza di alcuni pastori dai due "leader" della guerra del latte, Gianuario Falchi e Nenneddu Sanna. I rappresentanti, in sostanza, sono stati "ripudiati" dal direttivo dell'associazione, con conseguenti accuse tra le parti. I due avevano replicato così: "Siamo pastori, non burattini". Ma intanto era emersa una grossa spaccatura nel mondo dei pastori, che durante le proteste sembravano essere, al contrario, tutti uniti. Quando i risultati sperati non sono arrivati, però, sono riapparse le crepe.
“Siamo gli unici - ribadiscono i membri dell'associazione Più Sardegna - ad aver fatto proposte serie e tecnicamente valide, per tutti gli allevatori del comparto. Non rappresentiamo tutti gli allevatori, ma sono tanti quelli che la pensano come noi". L'attacco poi si sposta dai Falchi e Sanna a Daria Inzaina, colpevole - secondo il direttivo - di "appoggiare le insensate richieste di dimissioni dell’assessora dell’Agricoltura, schierandosi di fatto contro un esponente della giunta di cui fa parte il partito che lei rappresenta (la Lega)".
Dopo le accuse, però, arriva anche la proposta: "Come unico interesse - scrivano i rappresentanti di Più Sardegna - abbiamo l'unità dei pastori e la salvaguardia dei loro interessi. Per questo proponiamo ai rappresentanti dei pastori senza bandiere e in generale a tutti i pastori della Sardegna, un incontro a Tramatza, l'8 febbraio, di riappacificazione e unione. Rinunciamo all'utilizzo delle rispettive sigle, per evitare banali strumentalizzazioni, ma ci qualifichiamo semplicemente come "Pastori Liberi", così daremo un forte segnale di pace, fratellanza e di ritrovata unità e condivisione".