CAGLIARI. Era latitante da settembre, quando era stato condannato per una serie di rapine in stile arancia meccanica. Fuggito in Spagna, vicino a Siviglia, si era dato alla bella vita, sperperando tutti i soldi accumulati. Ma una volta finito il denaro era stato costretto a tornare a Elmas. È lì che è finita la fuga di Andrea Carboni, 25enne, considerato il leader della banda di rapinatori spregiudicati e violenti che hanno terrorizzato, tra il 2013 e il 2015, i residenti di Elmas. Prendevano di mira specialmente gli anziani, li coglievano di sorpresa nelle loro case e li malmenavano. Nell’ultimo colpo i rapinatori avevano segregato e colpito con scariche elettriche un pastore di 70 anni, nelle campagne di Elmas.
Nel 2015 erano stati fermati, poi l’ordinanza di carcerazione a settembre di quest’anno. Carboni però, il leader, era riuscito a scappare. Si era rifugiato vicino a Siviglia e aveva “creato” persino una falsa identità virtuale: su Facebook si faceva chiamare Migue Hernandez Heredia e non si preoccupava di nascondere la sua bella vita, tra selfie con belle donne e champagne.Nella carta d’identità aveva cambiato anche la foto, forse con l’intento di non farsi riconoscere. Tutto però è finito in pochi mesi: sperperati i soldi delle rapine (9 in tutto quelle messe a segno negli anni precedenti) è tornato a Elmas. A ospitarlo nella sua casa una donna di 40 anni. Così è scattato il blitz dei carabinieri, che lo hanno sorpreso ieri all’alba nel suo letto. Carboni, al momento dell’arresto, avrebbe detto ai militari di “essersi pentito”: dovrà scontare 6 anni e 9 mesi in carcere a Uta.