CAGLIARI. Tempesta doveva essere e così è stato. La Sardegna è rimasta in balia del maestrale per 36 ore, con raffiche che hanno superato i 140 chilometri orari nella zona di Arbatax, a Capo Bellavista. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco in tutta l'Isola. Alberi sradicati, tetti scoperchiati e cartelloni divelti dal forte vento nel Nuorese, con oltre settanta chiamate per emergenze. A Bari Sardo il maestrale ha alimentato un incendio, in zona Piralei, che ha distrutto dieci ettari di macchia mediterranea. Grosse piante si sono abbattute sulle strade in numerose zone, dall'Ogliastra a Sarroch.
A Cagliari il Comune, questa mattina, ha deciso di chiudere parchi e cimiteri, in via precauzionale. Nella notte un muro ha ceduto su una terrazza in via Giudice Chiano: grossi e pesanti pezzi di intonaco dopo un volo di oltre venti metri sono andato a sfondare il tettuccio di un'auto parcheggiata nove piani più sotto. Solo per un caso non passava nessuno. Il veicolo è rimasto completamente distrutto. La copertura di un tetto è stata divelta a Villaputzu. I vigili del fuoco sono intervenuti anche nella chiesa di La Salle in via Riu Mortu a Monserrato e nella palestra del Cus Cagliari in via Is Mirrionis per una lamiera pericolante.
Difficoltà inevitabili anche per i collegamenti marittimi. La Ariadne, nave Tirrenia che sarebbe dovuta partire ieri sera da Cagliari alla volta di Palermo, è rimasta attraccata alle banchine di via Roma in attesa che il vento cali. Otto ore di ritardo ha invece accumulato la Moby Dada, partita da Civitavecchia verso Cagliari: arriverà alle 18,30 anziché alle 10, come previsto.
Sardegna spazzata dal maestrale: danni da nord a sud, ritardi per le navi
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