CAGLIARI. La banca stoppa la Moby: no alla vendita delle navi Moby Wonder e Moby Aki alla compagnia danese Dfds. In cambio avrebbe dovuto ricevere le ben più vecchie King Seaways e Princess Seaways. L'operazione si sarebbe dovuta chiudere entro la seconda metà di ottobre ma Unicredit,in qualità di security agent, non ha dato il consenso alla liberazione delle ipoteche che gravano, a favore di tutto il debito garantito, sulle navi Moby Aki e Moby Wonder.
Così ecco la comunicazione da parte della Dfds, che ha risolto il contratto. Un macigno per la compagnia di Vincenzo Onorato, che prevedeva di incassare una sostanziosa plusvalenza cedendo le imbarcazioni più giovani della sua flotta. "La vicenda è incredibile e ingiustificabile", accusa l'armatore napoletano, "perché Moby ha richiesto, come da prassi, l’assenso alla cancellazione delle ipoteche sin dal 20 settembre 2019 e ad oggi Unicredit non si è neppure degnata di rispondere ufficialmente, limitandosi colpevolmente ad attendere la scadenza dei termini di consegna". Poi l'annuncio di una nuova battaglia legale, dopo quella ingaggiata per contrastare la richiesta di fallimento presentata dai detentori del bond da 300 milioni: "Moby agirà in sede giudiziaria nei confronti di Unicredit S.p.A. per ottenere il risarcimento dei gravissimi danni causati da Unicredit".
A denunciare quella che riteneva un'operazione non corretta era stato l'ex parlamentare Mauro Pili: "Unicredit e Monte dei Paschi di Siena che detengono il potere di vendita sulle navi non sono convinte dell'operazione, anche perché, come ho spiegato nei giorni scorsi, i fondi proprietari del bond da 300 milioni non vogliono restare con il cerino in mano. Rischiano grosso, infatti: restare senza soldi e senza patrimonio".
Macigno sulla Moby, le banche bloccano la vendita delle navi migliori
- Redazione
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