CAGLIARI. Rischia di essere una riunione circondata dall'alta tensione quella con il ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, convocata per martedì 29 ottobre alle 10,30 a Cagliari. Al tavolo della sala Anfiteatro di via Roma 253 ci saranno tutti, compresi Nenneddu Sanna e Gianuario Falchi, i rappresentanti dei pastori che hanno partecipato da febbraio a tutte le riunioni convocate sulla vertenza latte. E ieri, dopo una giornata di tira e molla, alla fine è emerso che a loro viene chiesto un elenco delle aziende che rappresentano . E scatta la chiamata alla mobilitazione.
La trattativa è in stallo, da quando furono buttati in strada milioni di litri si sono formate associazioni, gli equilibri nelle campagne si sono spostati. L'assessore all'Agricoltura Gabriella Murgia nei giorni scorsi ha anticipato la notizia: a Cagliari viene il ministro, per parlare di piano dell'offerta del pecorino romano, di conguaglio e dello stato della vertenza. Giovedì sera sono arrivate le convocazioni per l'incontro. I destinatari erano i commissari delle agenzie Agris, Laore e Argea, il dg dell'assessorato dell'Agricoltura. E ancora: Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Copagri, Agci Sardegna, Confcooperative, Legacoop, Uecoop, Uci, Più Sardegna, Liberi Agricoltori Sardegna, Assolatte, Confindustria, Oilos, Cooperativa Allevatori Ovini, Associazione interprovinciale pastori sardi e i consorzi di tutela.
I nomi di Sanna e Falchi - che non hanno alcuna associazione alle spalle, ma un ruolo nato di fatto durante la protesta che aveva scosso l'Italia - non c'erano. Ma in mattinata, ieri, è arrivata la telefonata con l'invito. La fiamma della polemica sembrava spenta. Poi il cambio di passo. repentino. Sulla linea di quanto annunciato dall'assessore Murgia in consiglio regionale: "Io chiamerei i pastori, ma devono avere una rappresentanza ufficiale". (NEL VIDEO).
"Ci è stata richiesta la documentazione di tutte le aziende che rappresentiamo", spiega Gianuario Falchi, "Ci vogliono fare fuori dal tavolo tirando fuori scuse e burocrazie inesistenti mai viste nei 9 tavoli precedenti". Poi la chiamata a raccolta: "Il modo più efficace è quello di essere tutti presenti ognuno per la sua azienda e far capire che ci siamo. Non facciamo il loro gioco. È importante che ci sia ogni titolare di azienda, chi non può andare mandi la moglie o un famigliare, perché si capisca che il problema non è la burocrazia ma il latte".