CAGLIARI. “Pronti a dialogare con la Regione”. Così il sottosegretario alla Difesa Giulio Calvisi, in quota Pd, fresco di giuramento, nel primo giorno di lavoro. I temi che dovrà affrontare, rappresentando la Sardegna, non sono di poco conto. Soprattutto per una terra dove oltre 35mila ettari di territorio sono sotto vincolo di servitù militare.
Calvisi però non indica una priorità: “I temi sono tanti”, precisa mentre cerca di elencarli, “indennizzi, servitù militari, lavoratori Rwm”. Partendo dal primo tema infatti ci sono Comuni che attendono da oltre un quinquennio i soldi che lo Stato dovrebbe versare in cambio “dell’accettazione” della presenza dei poligoni. I lavoratori (circa 160) dell’Rwm, la fabbrica di bombe che ha dovuto sospendere l’esportazione per la riduzione di commesse, perderanno il loro posto di lavoro e domani protesteranno sotto la sede dell’assessorato regionale all’Industria. Intanto, da mesi c’è un’organizzazione dietro la manifestazione antimilitarista a Capo Frasca che si terrà il prossimo 12 ottobre. L’ennesima in Sardegna, dove c’è da una parte chi difende le servitù, e dall’altra chi le condanna. Un documento c’è. Un accordo tra l’ex presidente della Regione Francesco Pigliaru e l’ex ministro della difesa Roberta Pinotti, quel documento prevedeva dismissioni, come quella della caserma Ederle a Cagliari e ancora l’istituzione di osservatori ambientali indipendenti. “Vediamo cosa prevede l’accordo”, ha detto Calvisi.