CAGLIARI. Incendiari, che appiccano il fuoco per i più svariati motivi. Ma non solo: la piaga dei roghi che colpisce la Sardegna è alimentata anche da imprudenza, imperizia e sciatteria nelle manutenzioni. Lo attestano i dati del Corpo forestale di Vigilanza ambientale, raccolti durante il lavoro dal primo giugno al primo agosto. In questo periodo sono state 44 le sanzioni contestate a carico di trasgressori che non hanno osservato le norme di prevenzione degli incendi, soprattutto fra gestori di residence, alberghi, campeggi e agriturismo. Verbali per un totale che supera i 50mila euro. Poca roba, certo, rispetto ai danni potenziali. Ma questo è il frutto dei controlli.
Per quanto riguarda le attività di polizia giudiziaria le donne e gli uomini dell’Ispettorato di Cagliari del Corpo Forestale hanno effettuato i seguenti interventi: 1382 servizi eseguiti; 932 soppressioni di incendi coordinate, 49 comunicazioni di notizia di reato trasmesse alla Autorità giudiziaria per reato di incendio, 25 persone indagate per incendio, di cui 8 per incendio doloso e 17 per incendio colposo, 1 soggetto arrestato in flagranza di reato (a Uta).
Fra le cause di incendio colposo investigate, si evidenziano quelle dovute all’imprudenza e all’imperizia, per la perdita del controllo in operazioni di abbruciamento di stoppie. Ma anche all’uso imprudente e inesperto di macchine operatici agricole, di barbecue e cucine in bosco, nonché di macchinari in grado di originare scintille. Almeno 4 degli incendi investigati risultano innescati in prossimità di linee elettriche di media tensione .