CAGLIARI. "Il cerchio si sta stringendo e la Sardegna è sempre più a rischio". Ritorna l'allarme nell'Isola sui siti "papabili" per il deposito di scorie nucleari in Italia. A pubblicare la nuova mappa è l'ex deputato Mauro Pili, che denuncia "due elementi inquietanti" della vicenda. Il primo sulle novità delle aree indicate come possibili siti: "Ieri il governo - scrive Pili - ha comunicato che tutte le aree a rischio sismico 2 sono state escluse dalla mappa dei siti potenziali e pertanto il cerchio si circoscrive a pochissime aree, tra le quali la Sardegna". L'Isola, infatti, come si vede nella mappa, è l'unica regione totalmente inclusa, perché priva di rischio terremoti e quindi - secondo le loro valutazioni - "idonea a ospitare il sito di scorie nucleari".
La Sogin, in ogni caso, avrebbe chiesto - secondo quanto riportato da Pili - una proroga di tre mesi per definire la mappa dei siti potenziali. Con una motivazione: devono essere aggiornati i dati sui poligoni militari e sugli aeroporti. E Pili attacca: "Un segnale chiaro ed eloquente di ciò che sta pensando la Sogin. Che i poligoni militari, magari riconfigurati, possono essere luoghi sicuri per evitare ogni genere di incursione sia nella fase realizzativa che in quella gestionale". Certo è che Salvini, qualche mese fa, in risposta alle polemiche sull'ipotetica "corsia preferenziale della Sardegna come sito per le scorie", aveva detto: "L'Isola non sarà mai una discarica del nucleare".