CAGLIARI. Decisioni della Regione alle quali dare immediatamente corso: trasferimento della Medicina nucleare dal Santissima Trinità al Brotzu, dove verrà accorpata con quella del Businco. Ancora: chiusura dell'Ematologia e del centro trapianti midollo osseo del Binaghi. La Chirurgia plastica invece, da via Peretti finirà al Policlinico universitario: e qui, sulla cattedra in materia, c'è una battaglia davanti al Tar perché chi l'ha presa è stato reclutato a chiamata diretta, mentre altri abilitati che attendevano un concorso sono rimasti tagliati fuori. Eccoli movimenti nello scacchiere della sanità cagliaritana disegnati con una delibera della Giunta regionale. Dove viene ribadito: l'ospedale Marino va verso la completa dimissione. Intanto cade a pezzi, non c'è nemmeno il bar e gli ultimi piani sono reparti fantasma.
È arrivata pochi giorni fa la decisione di viale Trento sulla riorganizzazione della rete ospedaliera dell’area di Cagliari, che mette un punto definitivo sulla sorte da tempo vacillante delle strutture e dei reparti del Marino e del Centro trapianti. Novità anche per il Brotzu, che dovrà chiudere il reparto di Chirurgia plastica ma allo stesso tempo vedrà accorpare al suo interno le unità operative di medicina nucleare del Santissima Trinità di Cagliari e del Businco. Previsto, insieme al trasferimento del Centro Trapianti del Binaghi, eccellenza sarda, anche quello del reparto di Ematologia, entrambi trasferiti nella struttura del Businco. “L’assessore propone di dare immediatamente corso alle seguenti azioni da redigersi entro trenta giorni dall’approvazione del presente atto”, si legge nella delibera. Agosto sarà quindi il mese dei grandi accorpamenti ospedalieri, con l’obiettivo di “migliorare l’efficienza organizzativa dell’assistenza ospedaliera”. Resta però il malcontento di pazienti, familiari e medici, che alle strutture d’eccellenza come il Centro trapianti non avrebbero riservato questa sorte.