CAGLIARI. Il 10 maggio, dopo 12 giorni di manovre, si è conclusa la Mare Aperto 2019. Quasi nemmeno il tempo di far raffreddare i motori ed ecco che in Sardegna va in scena la Joint Stars 2019. Cosa è? Lo spiega lo Stato maggiore della Difesa: "Per circa tre settimane, più precisamente dal 13 al 31 maggio, l’esercitazione Live, che prevede il rischieramento nelle aree addestrative della Sardegna di un Comando Joint Task Force (JTF HQ) su base COI a livello divisionale in comando e controllo sui component command delle singole componenti terrestri, navali e aeree, sarà concentrata all’integrazione del mutuo supporto addestrativo tra le Forze Armate in un contesto multinazionale caratterizzato dalla partecipazione attiva dei Paesi della Nato e partner".
Una gigantesca esercitazione militare, quasi tutta nell'Isola e nel suo mare, che coinvolge "oltre 2000 uomini più di 25 tra velivoli ed elicotteri, decine di mezzi terrestri, navali ed anfibi che saranno impegnati in intense attività addestrative diurne e notturne". La novità di quest'anno, spiegano ancora dallo Stato Maggiore, "è la partecipazione di personale ed assetti dell’Arma dei Carabinieri, dell’ Corpo della Guardia di Finanza e l'agenzia Enav".
Per questo le bacheche delle autorità competenti si sono riempite di avvisi di sgombero e di interdizione della navigazione. A Teulada le attività a fuoco vere e proprie inizieranno il 17 maggio. Mentre dal 20 al 29 è interdetta la navigazione in un gigantesco specchio acqueo davanti al poligono.
Mentre al porto di Cagliari era vietato avvicinarsi ai moli ai quali erano attraccate le navi militari Alpino, Foscari e Bettica.
Grandi manovre che suscitano indignazione tra tanti antimilitaristi e non solo. Dall'altra parte ci sono le dichiarazioni del generale Francesco Olla, appena insediato al comando dell'Esercito in Sardegna: "I poligoni sardi sono necessari: una squadra non si può allenare senza campo" (qui la notizia).
Dopo Mare Aperto ecco Joint Stars: Sardegna teatro di guerra simulata
- Redazione
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