CAGLIARI. Una mattinata di mare come tante altre, per rilassarsi un po' dopo una dura settimana di fatiche lavorative. Mai avrebbe pensato che la sorte le avrebbe giocato un tragico scherzo, privandola dell'occhio destro per via di un ombrellone volato contro di lei a causa di una improvvisa folata di maestrale. La mattina dello scorso 24 giugno Marcella Santus, cagliaritana di 40 anni, impiegata in un'impresa edile, era andata al Poetto per prendere un po' di sole, godendosi il giorno libero. Qualche bagno refrigerante alla fermata del Capolinea, per combattere la calura estiva e riposarsi al sole. Dopo mezzogiorno, come spesso accade, il vento che soffia sulla Spiaggia dei Centomila cambia intensità, aumentando vistosamente. Anche quel sabato è andata così, tanto che Marcella ha pensato di aggiustare il suo ombrellino, abbassandolo e zavorrandolo ulteriormente. Poi, mentre era distesa sul suo lettino ad abbronzarsi, la botta. «Ho sentito un colpo come se mi avessero rotto un bastone in testa», racconta la donna nell'appartamento di Mulinu Becciu dove abita con i genitori. «Lì per lì non ho capito la gravità della situazione, anche se vedevo il sangue colarmi sul viso e sulle mani. Solo dopo ho saputo cosa fosse successo».
Cagliari, donna perde un occhio: infilzata da un ombrellone al Poetto
La diagnosi è impietosa: scoppio del bulbo oculare, dovuta all'impatto tra il suo occhio destro e un ombrellone volato via a causa di un colpo di vento improvviso. «Sentivo distintamente le voci delle tante persone che mi hanno soccorso, ero perfettamente cosciente: anche se mai avrei immaginato che avrei perso l'uso dell'occhio».
Immediatamente trasportata al San Giovanni di Dio, Marcella è stata operata d'urgenza dall'equipe di Chirurgia oculistica. Circa quattro ore di intervento, per cercare di stabilizzare la situazione e tentare il miracolo di salvare l'occhio. Impossibile, però, fare di più: «I medici hanno fatto il possibile, ma la situazione era davvero complicata. La ferita alla palpebra non era preoccupante, a differenza del resto. L'occhio continuava a rimpicciolirsi, oltre ovviamente ad aver perso la capacità di vedere», spiega la donna, che martedì sarà sottoposta a una seconda operazione chirurgica, nella quale le verrà asportato l'occhio destro.
Una dinamica assurda e difficile da accettare. Specie per una donna di 40 anni che, ironia della sorte, aveva da pochissimo acquistato un'auto nuova. «Per fortuna si è salvato l'occhio buono, anche se sono miope», prova a scherzarci su Marcella, che sottolinea la vicinanza di tante persone in questo triste momento. «Parenti, amici, colleghi e pure il personale che mi sta seguendo. Un medico mi ha detto che in trent'anni di carriera non aveva mai visto nulla del genere. Soprattutto, poi, dovuto a una dinamica incredibile come questa. Ora non mi resta che reagire, anche se non è facile. I momenti di sconforto ci sono, specie quando penso al fatto che la situazione non tornerà più come prima. Certo, se penso a come sono andate le cose, ritengo di essere stata davvero sfortunata. Però ormai c'è poco da fare: bisogna essere forti e avere coraggio, per andare avanti».
- Francesco Aresu
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