CAGLIARI. Bottiglia spaccate, auto danneggiate, vasi rotti, urina e vomito in ogni angolo. Stampace alto, tra la chiesa di Sant'Anna e quella di Santa Restituta, in balia di un gruppo di ragazzini. Ubriachi, quando va bene, "ma uno mi ha detto candidamente che una dose di eroina fumata costa quanto una canna". Il racconto di una notte d'inferno è di Gianluigi Bacchetta, docente universitario, residente nel rione. Dopo ore di baccano questa notte ha chiamato i vigili urbani, la polizia e i carabinieri, racconta. Nessuno aveva agenti o uomini disponibili. Così i ragazzini hanno avuto buon gioco a strafarsi e fare danni.
"Nessuno è intervenuto", racconta Bacchetta, che pubblica anche un video.
Molte macchine sono state danneggiate, il quartiere oggi è pieno di residui delle bevute e in diversi punti - utilizzati come bagni pubblici - oltre a urina e feci ci sono assorbenti e preservativi, ma la cosa peggiore è che per la prima volta ho visto ragazzi dell'età dei miei figli, non in balia dell'alcool o di una canna, ma fatti di droghe ben più pesanti!
Il rumore, le auto danneggiate e i rifiuti si possono tollerare, ma vedere compromesso il futuro dei nostri figli, questo non riesco ad accettarlo.
Bisogna fare qualcosa e so bene che non serve reprimere o punire, ma dobbiamo comunque trovare delle soluzioni, serve parlare con questi ragazzi, dobbiamo ascoltarli, dobbiamo cercare di dargli esempi diversi.
Quando mi sono avvicinato a uno di loro mi ha candidamente detto che una dose di eroina da fumare, non da iniettarsi, costa più o meno come una canna, ma lo sballo e la sensazione che ti da non è comparabile!
Forse si era appena fatto, era sereno e sorridente, non era aggressivo come altri, non era ubriaco o buttato a terra, sembrava ascoltarmi, ma si vedeva benissimo che di li a poche ore, finito l'effetto sarebbe tornato ad essere come quelli che stavano spaccando bottiglie o saltando sui cofani delle auto in sosta.
Mentre mi allontanavo sconsolato, ho sentito poi una ragazzina parlare al telefono, aveva al massimo di 14-15 anni, era accovacciata a fare pipì in un angolino a lato della Cripta di Santa Restituta, parlava con la madre e la tranquillizzava sul fatto che stava andando a dormire e che era a casa della sua amica. In realtà era vicina ad un ragazzo che in mano aveva una bottiglia di Montenegro!
Le forze dell'ordine non sono in grado di risolvere questo genere di problemi e neppure l'amministrazione comunale può trovare facilmente soluzioni, serve una rete sociale, servono adulti responsabili e capaci di ascoltare e dare esempi diversi.
Nel quartiere stiamo cercando di unirci e dialoghiamo spesso tra noi e con i ragazzi, non abbiamo mai avuto scontri con loro, ma molti hanno veramente paura, altri hanno perso le speranze o la pazienza.