CAGLIARI. All’alleanza col Pd non si rinuncia, il centrosinistra vince solo se unito. “Era questa l’ispirazione originaria di Giuliano, gli chiedo di non tradirla”. Giuliano è Pisapia, le parole sono del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, che in un’intervista a Repubblica spiega il perché della sua assenza sabato scorso, in pazza Santi Apostoli, alla fondazione di Insieme, il partito dell’ex sindaco di Milano affiancato dall'ex segretario dem Pierluigi Bersani. Zedda aveva aderito subito al movimento Campo progressista, adesso sta a guardare. Perché deve capire: se Insieme, dice, “è la base della coalizione e del dialogo con il Pd per ricostruire il centrosinistra, allora avrà respiro e mi ci riconosco. Se invece nasce dalle divisioni, dalle fratture temo che non possa andare lontano”. Chiamerà Pisapia, aggiunge, per dirgli di non farsi tirare la giacchetta da quelli che a sinistra vogliono rompere col partito democratico. A lui, Zedda, l’esperimento è riuscito: a Cagliari lo ha portato alla vittoria una coalizione che comprendeva Sel, il suo ex partito ormai disciolto, il Pd, più Psd’Az e altre sigle. Vessilli locali a parte, il sindaco di Cagliari guarda al panorama nazionale e propone il modello Cagliari: “Mi sembra difficile spiegare agli elettori che chi sta insieme ad amministrare Cagliari, insieme alla Regione Sardegna e in quasi tutti i Comuni italiani vinti dal centrosinistra, nel voto politico sostenga che i Dem sono infrequentabili”, spiega a Repubblica. Ma c’è un altro problema: Matteo Renzi, che pare non voler dialogare con chi sta più a sinistra di lui: "Se Renzi risponde picche, allora sei autorizzato a rompere ma non tentare neppure è il suicidio politico del centrosinistra”.
Zedda propone il modello Cagliari per la sinistra: "Serve unità, Pisapia non strappi con il Pd"
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