CAGLIARI. "Aiutatemi, se avete un locale che non utilizzate, attrezzatura che può essere utile per il mio mestiere, ho bisogno di continuare a lavorare”. Sono passati tre giorni da quando Enrico Cardia, 56 anni, si è visto crollare davanti ai suoi occhi il lavoro di una vita. Rimangono i cocci, le travi, circa centomila euro di danni economici, inquantificabili quelli morali. Quella falegnameria era di suo nonno, poi di suo padre dove ha realizzato mobili che hanno raggiunto anche gli Stati Uniti. Fino a sabato era la seconda casa di Enrico e di suo fratello Giorgio.
Erano da poco passate le 11.30, quando Enrico è entrato nello stabile che si trova tra via Tagliamento e via Piave, il suo inseparabile cane Willy, è rimasto sul ciglio della porta. Prima il cigolìo che è arrivato dalle travi di legno, poi Willy ha iniziato a ululare. Così Enrico ha deciso di avvicinarsi alla porta, ha fatto giusto in tempo ad abbassare la serranda, subito dopo è crollato tutto. Il falegname è vivo, la disperazione però continua a farsi sentire.
“Non posso più lavorare, la falegnameria è distrutta, è arrivato anche il sindaco ma al momento non si vede nessuno”. Enrico Cardia ha gli occhi lucidi, così rivolge un appello a chi può anche nel suo piccolo aiutarlo. “Abbiamo anni di esperienza, se qualcuno ci può aiutare, noi abbiamo l’esperienza per svolgere questo lavoro”. Una richiesta anche alle istituzioni: “Cercate di aiutarci, la situazione è veramente grave”.
Nel frattempo è partita una colletta, chiunque può fare una donazione per aiutare i fratelli Cardia (Iban IT31G3608105138231885431894). Domani nascerà anche una pagina Facebook.