CAGLIARI. Si chiamerà Sardinia Newco la società che dovrà realizzare e gestire il metanodotto della Sardegna, l'infrastruttura che dovrà portare una rete del gas metano nell'unica regione italiana che ne è ancora sprovvista. C'è la benedizione della commissione europea, che nei giorni scorsi ha dato il via libera alla nascita del nuovo soggetto giuridico, Sardinia Newco appunto, risultato dalla fusione delle quote tra Snam e Sgi: le due società avevano presentato progetti distinti, per collegare Cagliari con Porto Torres, ma adesso camminano a braccetto.
Ma chi sono queste società? Snam è una società leader nel trasporto, stoccaggio e rigassificazione del metano: il controllo è affidato a Cassa depositi e Prestiti, la cassaforte delle operazioni finanziarie statali controllata per l'83% dal ministero dell'Economia, per il resto da numerose fondazioni bancarie (da Monte dei Paschi fino, ovviamente alla Fondazione di Sardegna del Banco). La proprietà di Società gasdotti Italia invece è invece suddivisa tra il gruppo Macquarie (Australia) e dal gruppo Swiss Life (Svizzera). La sede è a Frosinone. Macquaire, conosciuta come millionaire factory, è una banca d'investimenti australiana, mentre Swisse Life è una società leader,quotata in borsa, nel settore dei prodotti assicurativi.
Fatta la scatola societaria, adesso bisogna realizzare il tubo. Ci sono da superare le perplessità (o, forse, qualcosa di più) del ministro delle Infrastrutture del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli, che nel giugno scorso aveva parlato di "progetto obsoleto".
Gasdotto in Sardegna, sì dell'Ue: nel business banche, svizzeri e australiani
- Redazione
- News