CAGLIARI. Abbiamo sempre pagato, non esiste alcun debito nei confronti dell'Aias. Questa la posizione più volte espressa dalla Regione davanti alle rimostranze dell'associazione di assistenza spastici: non possiamo versare gli stipendi ai dipendenti (circa 1200), era la tesi di replica, perché non ci vengono pagate le fatture per le prestazioni erogate.
Ma se la Regione non ha alcun debito, perché il giudice del tribunale di Cagliari, Monica Moi, il 5 settembre emette un decreto ingiuntivo che impone all'Ats (Azienda di tutela della salute) di pagare 3 milioni e 641 mila euro per crediti che risultano "certi, liquidi ed esigibili?". Certo, c'è tempo per l'impugnazione. Ma il decreto pare dimostrare che le fatture emesse dall'Aias non siano sempre state onorate, al contrario di quanto sostengono in Regione. Dove, comunque, non restano a guardare.
Il 20 settembre il direttore generale dell'Ats Fulvio Moirano invia una lettera nella sede dell'associazione di viale Poetto. Richiama la volontà di rescindere il contratto che si sarebbe dovuta concretizzare il 31 luglio, ma impone all'Aias di continuare a erogare i servizi fino al 31 dicembre. Anche se c'è un'altra sentenza - del tribunale di Sassari, datata 3 agosto - che stabilisce "il perdurare del contratto tra Ats e Aias anche oltre il 31 luglio 2018", con la conseguenza sussistenza - senza data di scadenza - degli obblighi in capo a entrambe le parti.
La situazione, già complicata. sembra diventare sempre più intricata.
Il giudice alla Regione: "Pagate 3,6 milioni all'Aias". Il debito c'è ma l'Ats va avanti: rescissione (ma non ora)
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