CAGLIARI. Elisoccorso in Sardegna, volano i milioni e le polemiche. L'assessore alla Sanità Luigi Arru, con il presidente della Regione Francesco Pigliaru, questa mattina hanno celebrato i risultati dei primi due mesi di attività del nuovo servizio (qui la notizia). Non si sono fatte attendere le risposte al vetriolo.
Il leader di Unidos, Mauro Pili, ha attaccato dalla sua pagina Facebook: "“In due mesi raddoppiati", ha detto Pili, "totalmente sbagliate le previsioni del capitolato d’appalto, una macchina mangiasoldi funzionale solo a mera propaganda, con la sanità in ginocchio, senza medici e senza reagenti, apparecchiature perennemente guaste e liste d’attesa infinite. Un elisoccorso pagato per funzionare di notte ma che ha il 90% delle elisuperfici non autorizzate, nonostante un costo fisso annuo per il notturno di quasi 3 milioni di euro. E poi la grande macchina mangiasoldi del canone variabile per ogni ora di volo. Stando alle cifre fornite stamane dalla regione sarda la proiezione del costo dell’appalto costerà 12 milioni di euro in più. Il capitolato d’appalto prevedeva 91 ore di volo al mese, 1.100 ore all’anno. Stando ai dati forniti stamane le ore al mese sono state, invece, 170 con una previsione di 2.044 ore annue per un costo variabile complessivo di 3.270.000, ben 1,5 milioni in più all’anno rispetto alle previsioni. Il risultato è chiaro stiamo parlando di un incremento dell’appalto di ben 12 milioni di euro per gli otto anni complessivi. Dagli 80 milioni, cifra già abbondantemente sovradimensionata, si arriva ai 92 milioni di euro conseguenza di questo surplus di volo rispetto alle previsioni. A questo si aggiunge che l’appalto prevede un canone fisso di 236.000 € al mese per circa 3 milioni di euro all’anno per l’attivazione di una base attiva H 24".
Scintille anche con il candidato a presidente della Regione per il Movimento 5 Stelle Mario Puddu: “L’elisoccorso non può essere il coperchio buono per tutte le pentole della giunta Pigliaru, tanto meno quella della sanità, i cui problemi irrisolti ora pesano sui sardi. In questi anni la Giunta non ha garantito i diritti primari ma ha continuato a tutelare i privilegi di pochi, come la scandalosa questione dei vitalizi degli ex consiglieri regionali, che costa ai sardi 18 milioni di euro l’anno, dimostra”, ha detto Puddu. “Qual è lo stato della sanità in Sardegna?”, si chiede Puddu. “Basta chiederlo ai sardi, o semplicemente ascoltare quello che dicono gli stessi esponenti del centrosinistra che governa la Regione. Dopo il segretario del Pd Cani, ieri è stato il presidente della Commissione sanità Raimondo Perra a dire sulla stampa che “sull’Ats e sugli ospedali sono stati fatti molti errori”. Da parte della giunta Pigliaru, chiaramente. Errori che però si continuano a commettere per mero calcolo elettoralistico e che oggi pagano tutti i sardi”.
Immediata la replica di Arru: "Il signor Puddu continua a sollevare polveroni senza entrare nel merito dei problemi, per stimolare la rabbia dei cittadini, rabbia che si ritorcerà al mittente (come è successo a Taranto, dove hanno promesso cose non realizzabili), quando alle chiacchiere del M5S non seguiranno le azioni necessari. Puddu - continua Arru - parla genericamente della sanità non entrando nel merito, ma cercando di confondere l'opinione pubblica parlando di abolizione dei vitalizi. L'elisoccorso va bene o non va bene, i risultati sono validi o non sono validi? Oltre 70% di codici rossi, sono reali o non sono reali? Ogni euro speso è stato speso bene per ogni vita salvata? Vuole smontare questo sistema di elisoccorso? Se sì, lo dica pubblicamente. Per quanto riguarda il futuro della sanità in Sardegna, dica chiaramente se le dichiarazioni programmatiche del Ministro della Salute Giulia Grillo, che ha rilanciato sul Decreto Ministeriale 70 (a cui il Consiglio regionale ha dato seguito e derogato quando necessario), devono essere applicate in Sardegna. Le garanzie di qualità e appropriatezza sono valide in Sardegna o non sono valide? Infine Puddudovrebbe sapere che governare è complesso e bisogna smetterla di fare demagogia. Soprattutto, prima di guardare all’interno del PD, verifichi la nomina del garante dei concorsi Giarrusso, e se all’interno del M5S ci sia qualche suo parente; oppure i criteri di scelta dei componenti del Gabinetto di alcuni ministeri. Quando vorrà confrontarsi civilmente, siamo a disposizione" conclude Arru.