CAGLIARI. “Nessuno tra coloro che producono maialetti per la vendita o per il consumo dovrà smettere di farlo, servono regole certe”. Così una folta rappresentanza del centrosinistra in Consiglio regionale, con l’assessore all’Agricoltura Pier Luigi Caria, prova a fare chiarezza sulla legge 28 dello scorso 2 agosto nata soprattutto - come hanno spiegato oggi gli esponenti della maggioranza in una conferenza stampa - per debellare la peste suina, suscitando poi non poche polemiche. Chi ne chiede l’abrogazione punta il dito contro l’articolo 4 che prevede, tra le altre cose, che una famiglia possa tenere per l’autoconsumo fino a quattro maiali ma non capi riproduttori.
“Chi decide di autoprodursi i maialetti deve rispettare delle regole che sono state scritte prima di questa norma e quindi si sono tutti regolarizzati”, ha detto l’assessore Caria. "La distinzione vera e secca è che da un punto di vista dei controlli sanitari se si intende fare un’autopruduzione, ci sono meno controlli, ma non cambia nulla nella sostanza di chi vuole autoprodursi i maialini, questa norma mette chiarezza, disciplina il comparto e tende a realizzare due obiettivi principali. Uno è un altro tassello per la lotta alla peste suina africana e l’altro è una questione di tipo economico del rilancio del comparto che ha grandi margini di crescita, ma solo se riusciamo a risolvere il problema della peste suina africana che sta danneggiando non solo la Sardegna ma anche altre regioni”.
"Maialetti sardi, la legge va bene così": il centrosinistra tira dritto
- Monica Magro
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