ROMA. "Chi ha colpe per questa tragedia ingiustificabile dovrà essere punito". Il giorno dopo il crollo del ponte Morandi con l'Italia sotto shock, il ministro delle Infrastrutture, Danilo Toninelli, annuncia le prossime misure del governo lanciando accuse precise e pesanti: "I vertici di Autostrade per l’Italia devono dimettersi prima di tutto", scrive in un lungo post su Facebook. "E visto che ci sono state gravi inadempienze, annuncio fin da ora che abbiamo attivato tutte le procedure per l’eventuale revoca delle concessioni, e per comminare multe fino a 150 milioni di euro. Se non sono capaci di gestire le nostre Autostrade, lo farà lo Stato".
"Oggi sarò tra le macerie macchiate di sangue - aggiunge l'esponente dei Cinque Stelle al governo - e provo rabbia perché in un Paese civile non si può morire per un ponte che crolla". Soprattutto se "alle società che gestiscono le nostre autostrade sborsiamo i pedaggi più cari d’Europa mentre loro pagano concessioni a prezzi vergognosi". Toninelli replica anche a chi ha accusato il M5S di aver bloccato la grande opera "alternativa al ponte Morandi: "A chi sta speculando su questa tragedia voglio dire: è impensabile, oltre che ignobile, collegare il crollo del ponte Morandi alla messa in discussione della realizzazione della Gronda di Genova, su cui è in corso un’analisi costi-benefici. Si tratta di un’opera che non costituisce una soluzione sostitutiva rispetto al viadotto sull’A10. E che comunque sarebbe pronta nel 2029. Ora basta sciacallaggio, noi vogliamo le grandi opere utili".
Le accuse di Toninelli sono state poi ribadite anche dal vicepremier M5S Luigi Di Maio: "I responsabili della tragedia di Genova hanno un nome e cognome, e sono Autostrade per l'Italia".
Di Maio e Toninelli contro Autostrade: "Via i vertici, concessioni revocate e multa da 150 milioni"
- Redazione