CAGLIARI. Dal sindaco della Città metropolitana Massimo Zedda al governatore Francesco Pigliaru, accompagnato dalla giunta al completo. Per l'arrivo a Cagliari del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in occasione della inaugurazione del 397º Anno accademico dell'Università sono presenti, a ranghi completi, tutte le istituzioni politiche e accademiche.
Dopo gli interventi di apertura - affidati, tra gli altri, al rettore Maria Del Zompo e alla scienziata e senatrice a vita, Elena Cattaneo - il capo dello Stato ha preso la parola nell'Aula Magna del Palazzo del Rettorato ritornando sul "grido di dolore" lanciato pochi minuti prima dal presidente del Consiglio degli studenti Roberto Vacca. "A cosa serve l'Università in Sardegna?", aveva chiesto provocatoriamente Vacca, denunciando l'emorragia di iscritti negli Atenei sardi a causa dei continui tagli all'istruzione. "Quando anche un solo ragazzo non può iscriversi all'Università per colpa della carenza di fondi - risponde Mattarella - ne è ferito l'intero tessuto nazionale".
Ringraziando docenti e ricercatori cagliaritani per il "contributo di elaborazione culturale che, pur tra molte difficoltà realizzano", il capo dello Stato ha ribadito a più riprese il ruolo essenziale della cultura: "La cultura è conoscenza, capacità critica di rispettare e ascoltare le idee altrui". Immancabile un riferimento ai violenti scontri registrati ieri in Catalogna: "In questi giorni, ieri in particolare - sottolinea Mattarella - abbiamo verificato come, quando prevalgono lo scontro e la contrapposizione, ogni soluzione diventa difficile. La cultura può aiutare a superare queste contrapposizioni".
"La cultura - conclude il presidente della Repubblica - è veicolo di libertà, una libertà che è tale solo se è vissuta insieme. Perché solo insieme l'intera comunità internazionale può ottenere risultati coinvolgenti e positivi per tutti. La cultura valica i confini e le frontiere: in questa regione, storicamente e culturalmente punto di incontro nella storia delle civiltà, è una condizione facilmente percepibile".
Terminato l'intervento in Aula magna, Mattarella si è spostato al Museo archeologico per una visita privata ai Giganti di Mont'e Prama. Dopo un pranzo veloce in Prefettura, partirà in aereo alla volta di Fenosu: nel pomeriggio visiterà la casa di Antonio Gramsci a Ghilarza.