LULA. Matteo Boe è tornato a Lula. L'ex bandito ha rimesso piede in paese dopo 25 anni di carcere, scontati per il sequestro di Farouk Kassam, che allora aveva sette anni. La sua storia sarà presto raccontata in un libro intitolato "Matteo Boe, il lungo ritorno": l'autrice è la giornalista de La Stampa Laura Secci, di origini sarde. Era lei la donna "misteriosa" che all'esterno del carcere di Opera il 25 giugno ha atteso l'ex primula rossa del banditismo sardo. Il testo uscirà tra due settimane e il lulese racconta che il rapimento del bambino al quale mozzò l'orecchio, nel 1992, è una storia che appartiene al passato e che adesso vuole solo guardare avanti.
LA GIORNALISTA LAURA SECCI
Ieri Boe è sbarcato all'aeroporto di Olbia, per dirigersi subito nella casa di famiglia in paese. Ad attenderlo - ma era facilmente prevedibile - non c'era l'ex moglie Laura Manfredi, autrice nel 2009 del libro "L'inconveniente": aveva raccontato il clima di veleni che si era instaurato ai piedi del Montalbo prima e dopo l'omicidio della figlia Luisa, di appena 13 anni, avvenuto nel novembre del 2003: l'assassino non ha ancora un volto.