CAGLIARI. Si sente tirato in mezzo, Paolo Maninchedda. Si aspetta, dice, che prima o poi sarà "aggredito dalla politica dossierante e dagli apparati dello Stato italiano". E come reagirà? "Come dice di fare Gandhi: sacrificandomi ma tenendo duro. Non ho paura. Lo dico a gran voce: non ho paura dei maldicenti e degli apparati dello Stato italiano che volessero valorizzarli". E ancora: "Non sopporto lo Stato di polizia strisciante e non ho paura a dirlo, anzi provo pena per gli uomini politici che mi dicono che ho ragione ma che tremano come foglie dinanzi a ogni sopracciglio aggrottato che intravedono al palazzo di Giustizia". C'è anche una confessione su un momento di debolezza vissuto quando era assessore ai Lavori pubblici: "Devo immaginare che tutti prima o poi sapranno che ho avuto una crisi nervosa durante il mio mandato assessoriale. Non ho nessuna vergogna ad ammetterlo: ho preso farmaci e mi sono curato. Lo dico prima io di chiunque altro".
Uno scritto lungo, lunghissimo, sul blog personale Sardegna e Libertà, nel giorno della pubblicazione sui giornali della prima accelerata dell'inchiesta sulle assunzioni nelle Asl sarde, condotta dalla Procura di Oristano. C'è il primo indagato: Salvatore Manai. Di Silanus, nella vita fa l'infermiere, responsabile del blocco operatorio dell'ospedale San Martino di Oristano. Ma è stato anche candidato - non eletto - alle ultime amministrative per il consiglio comunale di Oristano sotto il simbolo del Partito dei Sardi, fondato da Maninchedda. Nel 2014 era stato indicato nel direttivo oristanese del partito. Ma ha avuto anche ruoli operativi dentro l'ospedale, fuori dalle corsie: a novembre 2016, designato dal collegio di direzione, ha fatto parte della commissione di concorso per l'assunzione di 20 posti di collaboratore professionale sanitario. Adesso è indagato con l'accusa di falso e corruzione, proprio nell'ambito dell'indagine delle Fiamme Gialle - coordinate dal procuratore Armando Mammone - sulle assunzioni sospette nell'azienda sanitaria oristanese. Ma l'attività degli investigatori è molto più ampia. Ieri la Guardia di Finanza è entrata in ospedale. La domanda alla quale cercano una risposta è: le assunzioni sono pilotate o no? E, se lo sono, cosa doveva dare in cambio chi beneficiava di un posto di lavoro? E a chi?
I giornali hanno fatto le loro ricostruzioni, nelle quali compare anche il nome di Maninchedda i qualità di leader del partito di Manai. E sbotta. Perché sa che di questa vicenda - con accostamenti del suo partito ai posti di lavoro in sanità - si chiacchiera da tempo nei corridoi della politica. Lì, ma non solo. L'ex assessore ai Lavori pubblici - dimesso "perché sono stanco" - della giunta Pigliaru - anche il governatore è stato ascoltato in Procura a Oristano - ha scritto migliaia di parole, questa mattina, per descrivere il suo stato d'animo. E ha anche pubblicato i documenti sulle eventuali inchieste su di lui: "Non risulto iscritto al registro degli indagati. E dunque queste certificazioni dimostrano che le Procure non inseguono le maldicenze e i teoremi politici costruiti ad arte". I certificati risalgono ai primi di giugno e riportano la dicitura "non risultano iscrizioni suscettibili di comunicazioni". "Poi gli stessi avvocati", scrive ancora Maninchedda, "mi hanno spiegato che queste certificazioni in Italia non servono a molto, perché possono dirti che non sei indagato ma lo sei".
Teme, l'ex sardista, di finire sotto accusa per la sua battaglia indipendentista: "So perfettamente che da qui al marzo 2019, ma soprattutto (se per caso dopo il marzo 2019 le cose dovessero evolversi verso un governo sardo a forte caratterizzazione indipendentista) dopo il marzo 2019 io sarò aggredito dalla politica dossierante e dagli apparati dello Stato italiano. So che cercheranno di accusarmi delle cose più infamanti per infangare il disegno politico. Io lo so (come direbbe Pasolini). Come intendo difendermi? Come dice di fare Gandhi: sacrificandomi ma tenendo duro".
Le indagini delle Fiamme Gialle proseguono. Non riguardano solo le assunzioni negli ospedali. A preoccupare in Regione c'è anche il fronte dell'inchiesta sull'inceneritore nella zona industriale di Tossilo, a Macomer. E quello sugli appalti nei Comuni, che ha portato all'esecuzione di una misura cautelare nei confronti dell'ingegnere, sempre di Macomer, Gianni Mura: nell'ordinanza si legge di una lunga serie di gare che sarebbero stati gestite illecitamente negli enti locali. Da nord a sud dell'Isola. Mentre a Sassari la Guardia di Finanza ha sequestrato i documenti sull'appalto per la progettazione dell'ampliamento dell'ospedale, indetta dall'Azienda mista: il lavoro era andato a un team di società di ingegneria. Tra queste la Metassociati di Gianni Mura.