IMMIGRAZIONE. Algeria-Sardegna. La rotta "clandestina" dei migranti è sempre più battuta, e, nonostante le trattative diplomatiche tra il governo italiano e quello algerino per fermare le partenze, negli ultimi giorni sono sbarcati nelle coste del Sulcis oltre 200 nordafricani. Sulla pagina Facebook "Haraga Dz" ogni giorno vengono pubblicate foto e video di giovani migranti che affrontano la traversata sui barchini. Ma è possibile che riescano a percorrere tutta la tratta dall'Algeria fino alle coste sarde su quelle piccole imbarcazioni di legno?
"Ieri sera ero lì, in mare, ho percorso la stessa tratta, navigando per 12 ore, e le condizioni erano proibitive, onde di 2 metri, non sarebbero mai riusciti a sopravvivere sopra quei barchini. Sarebbero tutti morti". La testimonianza arriva da un cagliaritano che, da anni, percorre la stessa tratta, intorno al Canale di Sardegna, e conosce perfettamente quel tratto di mare. Una rotta troppo lunga e difficile da percorrere a bordo di imbarcazioni così poco sicure. Qual è l'ipotesi più plausibile quindi? "Una nave madre che in qualche modo li fa salpare a 12-20 miglia dalla costa. Arrivano, tra l'altro, con taniche di benzina (100 litri di scorta) che poi rivendono. È impensabile che facciano 150 miglia, lungo il canale di Sardegna (che è pieno di insidie) con i barchini: di navi, pescherecci che attraversano la tratta ce ne sono tante, basta spegnere il "Transponder" (sistema elettronico di identificazione della rotta) e si fa quello che si vuole, anche perché non ci sono controlli".