CAGLIARI. Le grotte sono ambienti silenziosi e riservati che conservano al loro interno grandi tesori naturali. Infilandosi nei cunicoli scavati dall’acqua è possibile apprezzare le forme create dal costante gocciolamento: stalattiti, stalagmiti, colonne e drappeggi arredano le stanze sotterranee.
La grotta di Su Marmu, conosciuta anche come grotta Taquisara, è incastonata nella valle dei tacchi d’Ogliastra e appartiene al territorio comunale di Gairo,. I primi scritti che parlano delle grotte di questa zona risalgono al 1833. Da allora molti speleologi l’hanno visitata e studiata. Anche se appare come un ambiente ostile, diverse specie animali hanno scelto questo luogo tranquillo per vivere. Gli animali di grotta si distinguono in troglobi e troglofili: i primi vivono esclusivamente all’interno della cavità senza mai uscire all’esterno, gli altri invece frequentano anche ambienti esterni alla grotta.
Tra le specie troglofile si può osservare il geotritone imperiale. Un anfibio endemico di questa zona oltre che le diverse colonie di pipistrelli che riposano all’interno della grotta. Questo anfibio urodelo, cioè dotato di coda, è localizzato in Italia e particolarmente in Sardegna dove è presente con 5 specie differenti; solo il geotritone di Strinati raggiunge territori al di fuori dell’Italia arrivando a frequentare le zone alpine della Francia.
Altra tappa obbligata per conoscere meglio il territorio di Gairo è la visita a Gairo vecchia uno dei più famosi paesi fantasma della Sardegna. Le vie strette del paese e le case diroccate raccontano una tragica storia che ha come protagonista una montagna che frana: è il 1951 quando un violento nubifragio si abbatte sulla zona rendendo poco sicuro l’intero abitato. Da allora gli abitanti si sono spostati in tre differenti località Gairo Sant’elena, Taquisara e Cardedu ma il vecchio paese mantiene il suo misterioso fascino.