CAGLIARI. Doveva essere trasferito a Cagliari, dove ad attenderlo c'era una famiglia alla quale sarebbe stato dato in affido: i genitori biologici non erano in grado di mantenerlo a causa di una situazione di forte indigenza (qui la notizia). Ma Moise, il piccolo di due anni e mezzo affetto da una grave malattia che non l'ha mai fatto vivere all'esterno di una camera d'ospedale, non ce l'ha fatta: è morto a Messina, luogo del suo ultimo ricovero.
A dare la notizia del decesso è stato il garante per l'infanzia e l'adolescenza della regione Calabria Antonio Marziale che il mese scorso aveva sollevato il caso. "Da oltre un anno il bimbo era stato destinato dal Tribunale per i minorenni di Reggio Calabria a una casa-famiglia di Cagliari anche al fine di impedire che in ambiente ospedalizzato potesse, com'è avvenuto, contrarre ripetute infezioni che hanno aggravato le sue condizioni generali, comunque infauste circa la prospettiva di vita". A metà giugno era saltato il trasferimento a Cagliari a bordo di un'eliambulanza. Il motivo non è mai emerso del tutto. "Va detto che Moise, dalla nascita", ha aggiunto Marziale, "ha conosciuto soltanto tetti di ospedale, prima a Polistena e poi a Messina e mai ha visto il cielo. Certamente, vi sarà molto da portare alla luce sul calvario di una brevissima esistenza che avrebbe meritato quella dignità che, nei fatti, è stata negata".