CAGLIARI. "Ricorda che non si può pretendere ad un pesce di arrampicarsi su un albero, ma di nuotare negli oceani, quello sì". Prende in prestito le parole di Albert Einstein Alberto Melis, tecnico della Nazionale e storico allenatore del Tennis club Cagliari, per ricordare ai genitori dei suoi giovani allievi che "i tornei e le singole partite fanno parte della crescita di vostro figlio/a", ma che il tennista "viene sempre in secondo piano nei confronti dell'individuo". Una lettera aperta che il tecnico cagliaritano indirizza in primo luogo a se stesso come monito a lasciare che i figli crescano secondo le proprie inclinazioni: "Ognuno dei vostri figli è un talento da scoprire, sono loro a capire con il tempo qual è il proprio. Ricorda che non si può pretendere ad un pesce di arrampicarsi su un albero, ma di nuotare negli oceani, quello sì".
Riportiamo di seguito il testo integrale pubblicato sulla pagina Facebook del Tennis Club Cagliari:
"Cari Genitori, i tornei e le singole partite fanno parte della crescita di vostro figlio/a esperienze che si porterà per tutta la vita, percorso di grande arricchimento più per la persona che per il tennista, che viene sempre in secondo piano nei confronti dell'individuo.
Cari Genitori, so che sperate che i vostri figli vadano bene, come lo spero io, ma vi prego ricordatevi che tra tutti i piccoli aspiranti tennisti, ci sono anche tanti artisti, medici, ingegneri, avvocati, commercialisti, manager, imprenditori, artigiani, o chi come me è devoto a trasmettere e insegnare qualcosa al prossimo, dedicarsi agli altri.
Cari Genitori, se vostro figlio andrà bene, vince e perde sarà un ottima cosa, ma se lui o lei non lo faranno, sopratutto nella sconfitta, non privarli della loro fiducia e della loro dignità, sai che le parole e soprattutto la mimica possono ferire l'essere semplicemente bambino o adolescente, prima ancora che tennista.
Caro Genitore, digli sempre che è semplicemente lo sport, il meraviglioso mondo della racchetta, e che potranno fare cose molto più grandi nella loro vita. Digli che non importa quante volte perde, digli che nel tennis si perde molto e si vince poco, e questo lo/a renderà più forte nella vita, amandolo sempre senza giudicarlo/a.
Caro Genitore, non farti soccombere dalla presunzione nel spiegare il tennis, le vittorie e le sconfitte, c'è chi di dovere preposto a tale compito, tu per lui/lei sei il super eroe, il padre, la madre, sempre presente, che sa che deve aiutarlo a diventare sempre più indipendente nelle scelte e nella consapevolezza degli errori, non serve che gli spieghi il tennis di continuo.
Cari Genitori, comportatevi così, e quando lo farete con costanza, ammirerete i vostri talenti conquistare il mondo. Ognuno dei vostri figli è un talento da scoprire, sono loro a capire con il tempo quale è il proprio. Ricorda che non si può pretendere ad un pesce di arrampicarsi su un albero, ma di nuotare negli oceani, quello si.
Caro Genitore, se farai così dopo una brutta sconfitta, o una serie di sconfitte non gli porteranno via i sogni e il loro talento. Educa tuo figlio al rispetto di tutti e tutto, all'impegno, a perseverare, a capire il vero significato di passione, amore per quello che si fa.
Caro Genitore, da padre ogni giorno mi scrivo queste righe per non dimenticare, e grazie ai nostri figli possiamo essere persone migliori, devo tanto di tutto questo al mio secondo figlio "speciale", e so quanto è difficile crescere al giorno d'oggi i nostri ragazzi. La famiglia e la scuola sono i pilastri principali per la loro educazione e crescita, ma a volte vengono meno, e lo sport deve e può fare miracoli.
Caro genitore non pensare che tutti i professionisti e i top player siano le uniche persone felici al mondo. Fai giocare, divertire, appassionare al tennis tuo figlio, io farò del mio meglio per fare lo stesso.
Caro Genitore, il tennis è uno sport individuale, ma se si lavora da squadra sarà un bel percorso chiamato vita.
da sportivo.
Andrea "Bubu" Melis
Tecnico Nazionale Tennis Club Cagliari".