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"Così ho vinto la partita contro la depressione": la nuova sfida dell'ex Cagliari Thiago Ribeiro

CALCIO. Per tre anni ha giocato la partita più difficile della sua vita contro il peggior avversario. “Il buco nero dell’anima”, l’ha chiamato così quel male oscuro Gigi Buffon, che la sfida l’ha vinta: “Ne sono uscito”. Anche Thiago Ribeiro, attaccante brasiliano con un recente passato nel Cagliari, ce l’ha fatta a uscire da quel tunnel lunghissimo chiamato depressione. E ora, a 32 anni, si sveglia ogni giorno nella sua casa a Pontes Gestal, 550 chilometri da San Paolo, e va ad allenarsi da solo. Sperando di tornare a giocare nel calcio che conta. Quello che l’ha visto protagonista in Brasile, Francia, Uruguay, Qatar e in Sardegna per due stagioni con la maglia rossoblù, dal 2011 al 2013, 64 presenze e 6 gol. Ma in Italia gli mancava la famiglia, e così è tornato in patria nelle file del glorioso Santos. Fine della saudade. Sembrava un sogno ma è cominciato un incubo.

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Thiago Ribeiro (a sinistra quando giocava nel Cagliari) durante l'intervista concessa a Globoesporte.com

Era il 2014, Thiago Ribeiro non capiva cosa fosse quel malessere. Strani sintomi: calo generale delle prestazioni, perdita di riflessi, di velocità e di esplosività muscolare. Depressione, è stata la diagnosi dello psicologo del club paulista. “Non c’era una ragione precisa, è iniziato tutto dal giorno alla notte”, ha raccontato Thiago Ribeiro in una lunga intervista a Globoesporte.com. “Ho cominciato a sentirmi strano, triste, senza motivo, perché non avevo mai avuto problemi in nessuna area della mia vita, tutto stava andando molto bene”. Poi la lenta risalita: “Quando ho iniziato a parlare con lo psicologo del Santos, che mi ha aiutato molto, sono andato da uno psichiatra, per nove mesi ho preso antidepressivi. Ma non funzionava, le medicine non mi stavano aiutando. Mi sono affidato a Dio e dal momento in cui l'ho fatto ho capito che avrei superato tutto. Una cosa graduale, col passare del tempo ho visto che stavo migliorando”.

Il futuro del "Diablo", così lo chiamavano i tifosi rossoblù, è fatto di speranze: “Oggi mi sento pienamente recuperato e non ho nessun problema a parlarne apertamente. Il mio contratto con Santos è terminato il 31 dicembre del 2017 e però ho continuato ad allenarmi. Nel momento in cui arriverà una proposta che mi piace, la valuterò”. E comunque vada, “ogni giorno che dormiamo e ci svegliamo vivi è già un motivo per festeggiare e ringraziare Dio”.